Sam Querrey spinge, ponendo Federer all'angolo, Roger recupera, ma deve affidarsi a una palla tagliata per recuperare la porzione di campo concessa a Querrey. Il colpo, lavorato, rinvia la chiusura del punto, ma Querrey ha a disposizione il campo aperto, incrocia con forza nel punto opposto, mentre Federer è alle prese con un'altra rincorsa. Siamo nel corso del settimo gioco, nel secondo set - Federer è avanti di un break, dopo aver vinto il primo 64, Querrey prova ad aggrapparsi alla partita - il primo 15 si rivela fin da subito delicato.
Federer si trova, sulla corsa, la palla tra le gambe, arretra la racchetta, e disegna il lob, Querrey, nel frattempo giunto nei pressi della rete, si vede scavalcato. Il destino ripropone la scena precedente a parti inverse. Il gigante rincorre fin sulla linea di fondo, il suo tentativo si spegne però sulla rete. Un sorriso si disegna sul volto dei due, Federer riceve l'applauso dei presenti, in un clima di incredulità, Querrey sente il peso dell'impotenza. Un'immagine bellissima, arriva un ace a riportare il Centre Court alla realtà, il Paradiso della racchetta richiude le porte.
L'istantanea si colloca all'interno di una partita in equilibrio per otto giochi. Sam Querrey entra in campo con le idee chiare, attaccare Federer, sfruttando la forza del servizio, spingere sempre in risposta, per non cadere nella ragnatela dello svizzero. Lo schema porta risultati immediati. Querrey è il primo ad avere palla break, Federer ricorre alla prima e arriva il primo "come on" del match. Il punto di svolta sul 44. I tagli di Federer sfiancano Querrey, costretto a giocare palle senza peso, che schizzano sull'erba, senza quasi offrire rimbalzo. La risposta vincente di Federer vale tre palle break, Querrey trova risposte dalla prima e rimette in parità il gioco. Non basta, perché si gioca a ritmi vertiginosi e il primo a sbagliare è Querrey. Dritto lungo, quarta occasione, passante di rovescio di rara eleganza e altro "come on", questa volta più fragoroso.
Un altro break, il secondo, apre il parziale successivo. Federer "chiama" Querrey a rete, con una difesa straordinaria, poi passa al volo e si guadagna due palle break. Querrey a rete stenta e la volée alta termine in corridoio. Al servizio, Federer è ingiocabile, i piedi da ballerino accarezzano l'erba, la condizione è perfetta e il tennis fluisce dal braccio, regalando momenti di rara bellezza. Federer conferma il vantaggio, si arriva così al settimo gioco. Dal Paradiso alla realtà, dal lob al dritto incrociato. Querrey accelera, Federer impatta col dritto e incenerisce l'americano. Il nastro, svizzero, offre la seconda palla break, doppio fallo Querrey, scoramento evidente. 52 e a seguire 62 Federer.
Querrey è ormai una vittima sacrificale. Il colosso a stelle e strisce è inerme, come svuotato, privo dell'iniziale armatura. La corazza mostra crepe evidenti, Federer è nella testa di Querrey. La rete respinge Sam, Federer guadagna un break anche in avvio di terzo. Solo un aiuto di Roger, "a vuoto" a metà campo, non allarga la forbice. Sul 42, difesa sulla riga dello svizzero, dritto violento ad uscire, ennesima palla break. Querrey non si può difendere, la determinazione di Federer è incredibile. Passante che infrange la resistenza dell'americano, poi dritto in corsa. 52, Federer serve per la partita. Querrey torna, proprio nell'ultimo gioco, ad avere palla break, ma Federer cancella e chiude, con la prima. Segue con lo sguardo la palla che cade, lentamente, oltre la linea bianca che delimita il campo. Il 7 volte campione si rivolge al pubblico, lancia la pallina sulle tribune e ringrazia. Federer corre, a Wimbledon.
Federer - Querrey 64 62 62