Novak Djokovic si allena, sorridente. Le prime sensazioni, sull'erba, sono positive. Qualche settimana lontano dai campi, giorni utili a cancellare la sconfitta parigina, a resettare, mentalmente, la battuta d'arresto al Roland Garros. Djokovic, il campione uscente, si presenta a Wimbledon da favorito, ma alle sue spalle, Murray e Federer si fanno minacciosi.
Il serbo è pronto all'esordio, in programma quest'oggi sul Campo Centrale. Avversario di medio livello, il tedesco Kohlschreiber. Un test per valutare la confidenza con la superficie, per cancellare possibili dubbi sul momento di Nole. A chiudere la giornata, sul Campo principale, Stan Wawrinka. Lo svizzero sogna la doppietta, culla il secondo Slam dell'anno, il terzo dopo l'Australian Open del 2014. Il portoghese Joao Sousa è l'ostacolo d'esordio.
Sirene italiane sul campo n.1. La sorte pone Simone Bolelli spalle al muro. L'azzurro, discreto a Nottingham, affronta il nipponico Nishikori, uno dei pretendenti al trono di Djokovic, uno dei cavalli di razza della parte alta del tabellone.
Grigor Dimitrov è impegnato nel terzo match di giornata, sempre sull'uno, con l'argentino Delbonis.
Due mine vaganti sul 3. Marin Cilic, in lenta crescita, sfrutta l'approccio morbido col giapponese Moriya, mentre Raonic trova il terraiolo Gimeno Traver. Isner e Anderson sul 12. Il primo con Soeda, il secondo con Pouille.
Haas e Hewitt accarezzano l'erba di Wimbledon, forse per l'ultima volta. Campioni eterni, in grado di proporre un tennis di stampo antico, fatto di carattere e talento. Haas sfida Lajovic, Hewitt il finlandese Nieminen.
Il transalpino Gasquet, sul 18, incrocia il qualificato Saville, mentre da segnalare la presenza, nel lunedì inglese, di Thiem, Tomic e Kyrgios. L'austriaco fa il suo esordio con l'israeliano Dudi Sela, Tomic deve superare lo scoglio Struff, infine Kyrgios, in campo con Schwartzman.