La prima semifinale Slam di Madison Keys ha il sapore della rivincita. Quasi due ore, in Australia, per aver ragione di Venus, la donna dei record, e allontanare definitivamente lo spettro dell'infortunio patito a Wimbledon lo scorso anno. Una battaglia quella tra Madison e Venus, la terza per Venere dopo quelle combattute con Radwanska e soprattutto Giorgi. Una partita che la Keys controlla nel primo set, collezionando un'incredibile serie di punti da metà partita in poi. La Williams barcolla, ma si aggrappa ad esperienza e classe e ferma l'emorragia a inizio secondo set, chiuidendo lo strappo e rientrando in partita.

Non è la giornata di Venus, lo dicono i numeri. Solo 10 vincenti in tre set, 30 gratuiti, una difficoltà cronica nell'opporsi ai colpi di Madison, soprattutto quando la prima abbandona la più vecchia giocatrice nei quarti in un torneo del Grande Slam. Il momento decisivo all'inizio del terzo parziale. La Williams corre e sembra prendere in mano la partita. Conquista un break di vantaggio e vede l'ennesimo derby con Serena alle porte. Qui invece arriva la riscossa Keys e si giunge al 64 che incorona la diciannovenne di Rock Island, chirurgica nel concretizzare sette delle nove occasioni di rottura. 63 46 64 Keys.

Per Madison, ora, un altro derby americano, il terzo. Ad attenderla la più forte giocatrice al mondo, Serena Williams. Serena spazza via i dubbi residui sulla sua condizione e conferma di essere in Australia per mettere nel carniere un altro Slam. Quando si è spinta così avanti, qui, ha poi sempre vinto e non si vede chi possa fermare la corsa della schiacciasassi a stelle e strisce. Ci prova senza fortuna la finalista dello scorso anno, Dominika Cibulkova, galvanizzata dal successo con Vika Azarenka.

Il punteggio è esemplare, il divario ampio. Un periodico 62 porta in semifinale Serena, devastante nel suo concentrato di forza, potenza, continuità. 15 aces, senza mai concedere la battuta, 31 vincenti a fronte dei 13 di Dominika, un tennis "selvaggio", una serie di pallate che sgretolano la resistenza slovacca, sfondano il muro eretto da Cibulkova, a cui non riesce l'impresa di variare gioco e tennis per metter dubbi nella mente di Serena. Semplicemente non c'è partita. 62 62 Williams.