Le speranze azzurre si infrangono sul talento discontinuo di Fabio Fognini. L'Italia scende idealmente in campo con Fabio nel secondo match di Ginevra, inebriata dalle buone sensazioni lasciate da Bolelli, combattivo al debutto contro Federer. La luce si spegne presto, tra proteste ed errori. Il break al quarto gioco del primo set, con cui Wawrinka spacca la partita e in sostanza chiude la porta a un Fognini stralunato, è l'indizio di un pomeriggio nefasto. Fognini litiga col servizio, commette una serie infinita di doppi falli, tutti o quasi in momenti delicati. Wawrinka gioca un buon tennis, soprattutto nel primo set, ma quando attaccato mostra qualche limite, non nuovo in una stagione condita da alti e bassi. Basta comunque una partita ordinata per rifilare una sonora batosta a Fognini.
Tre set a zero, come nella peggior previsione. Sul 5-2 del primo parziale, Fognini commette addirittura tre doppi falli. Cede ancora la battuta nel quarto gioco del secondo, prima dell'unico sussulto che riporta l'azzurro in scia. Un isolato tentativo, quasi una reazione istintiva, nervosa. Per il resto il match scorre con Stanislas in campo e Fognini impegnato in un dialogo continuo, talvolta con se stesso, altre con la platea presente. Tra campanacci svizzeri e stecche azzurre la partita scappa e Wawrinka, conquistati primi due parziali, guadagna due break anche nel terzo. Chiude quasi senza fatica, 6-2 6-3 6-2.
Inutile negarlo, le speranze di successo azzurro passavano dalla vittoria di Fognini con Wawrinka, per mettere pressione al doppio svizzero. Impensabile ora, con ancora due singolari da giocare, progettare la rimonta. La Coppa Davis, capace di regalare emozioni come nella storica vittoria sulla Gran Bretagna, rimanda oggi l'Italia, soprattutto respinge Fabio Fognini.