Wimbledon è il torneo più legato alla storia, alla tradizione. Tende a respingere, quasi con sdegno, ogni sorta di innovazione, di rivoluzione. Roger Federer, che qui a Londra, a Wimbledon, è di casa chiude la porta al futuro, rimanda il cambiamento. Con disarmante facilità spegne l'arrembante Raonic, giunto alla semifinale sulle ali dell'entusiasmo. Pareva nei giorni scorsi ingiocabile, oggi si è scoperto debole. Il talento insegna il tennis alla forza. La brutale potenza del canadese è cancellata dalla grazia di Roger, che pone quesiti a cui Milos, per ora, non sa rispondere. Tatticamente perfetto Federer, fisicamente sul pezzo. Ne escono tre set simili, per svolgimento e spunti. Inadeguato Raonic quando chiamato a variare il suo schema prediletto fatto di servizio e dritto. Le soluzioni infinite di Federer cancellano le certezze di Raonic. Il domani non è pronto a prendersi l'oggi. 6-4 6-4 6-4.
Federer sceglie di lasciare il servizio d'apertura a Raonic, costringendo il canadese a entrare subito in partita. Scelta vincente, perché il Raonic del primo gioco è falloso e consegna immediatamente la battuta a Roger con due dritti fuori misura e un doppio fallo. La ciliegina sulla torta è un passante lungolinea d'autore dello svizzero. Il Centre Court si rivela ingombrante per il canadese, all'improvviso senza armi. Roger riesce tranquillamente a reagire alle bordate di Milos e lo inchioda lontano dal campo con una serie di servizi a uscire, completati da palle tagliate e senza peso sulle quali Raonic è palesemente impreparato. L'allievo di Piatti e Ljubicic rischia il tracollo nel quinto gioco. Sul 30-0, subisce il ritorno del sette volte campione di Wimbledon, che trova il 30-30 con una sfiziosità di rovescio. La volée a rete porta ancora a palla break. Raonic si aggrappa al servizio per annullare la prima e la seconda occasione che Federer riesce a costruire nel game. Qualche sprazzo in risposta lo trova sul 4-3 e sul 5-4, ma Federer ricorre con tranquillità alla prima per respingere il giovane canadese. 6-4.
Lo spartito non cambia nel secondo parziale. Raonic continua a spostarsi per sparare col dritto, ma a ogni variazione di Federer guarda spaurito il suo angolo. Sul punteggio di 1-1 la prima situazione di pericolo. Da 40-15, Raonic si ritrova sul 40-40. Federer fa paura in risposta, ma la prima salva il numero nove del mondo. Fino al 4-4 dominano i servizi. Non si giunge mai a palla break. La svolta è al nono gioco. La pressione schiaccia Milos che apre, malamente, con un doppio fallo. Il lungolinea di rovescio di Federer vale lo 0-30. L'errore più grave poco dopo. Roger costringe Raonic a giocare un colpo in più. Lo smash a campo aperto è sballato e vale tre palle break. Sulla seconda uno straordinario rovescio per il 5-4, preludio del 6-4 finale.
In fotocopia il parziale decisivo. Federer non concede nulla al servizio, solo tre punti nei primi quattro giochi in battuta. Raonic, allontanato il rischio potenziale del terzo gioco, controlla senza patemi, almeno per la prima parte del set. Sul 4-4, il braccio torna a farsi pesante, la mente dubbiosa. Prima il canadese non chiude un comodo dritto a rete e subisce il passante di Roger, poi sbaglia il comodo attacco in slice. Federer non si fa pregare, raccoglie il frutto gentilmente offerto e si presenta a servire per il match. Il copione è scritto da tempo. Il servizio consegna allo svizzero la 25° finale Slam in carriera.