In un torneo percorso da improvvisi terremoti, eliminazioni a sorpresa, un pomeriggio, al maschile, di relativa tranquillità. Roger Federer e Novak Djokovic, a pochi minuti di distanza, conquistano la seconda affermazione sulla terra di Parigi. Due vittorie in tre set, con un relativo dispendio energetico. Se paritarie nel tabellino, differenti però nella sostanza. A dividere i due sfidanti la qualità degli avversari, o meglio l'atteggiamento. Djokovic travolge il transalpino Chardy 6-1 6-4 6-2, in una sorta di non partita.
Perso il primo parziale, nettamente, Chardy mostra nel proseguo dell'incontro un atteggiamento rinunciatario, quasi dimesso. Vede ogni tentativo di offesa respinto con maggior forza e perde via via fiducia. Testimonianza ne sono i 35 gratuiti a fronte dei soli 19 di Nole, che confeziona 31 vincenti. Il transalpino fatica soprattutto quando deve ricorrere alla seconda di servizio. Qui guadagna solo 10 punti su 31 (32%). Nole, perfetto a rete, concretizza sette delle nove palle break concesse da Jeremy e prosegue, da favorito, la sua corsa.
Roger Federer si trova al cospetto del qualificato argentino Schwartzman sul Suzanne Lenglen. A stupire, in positivo, è l'atteggiamento del piccolo sudamericano. Schwartzman gioca con coraggio, senza timori al cospetto del maestro svizzero. Mette in campo energia e idee costringendo, in determinate occasioni, Roger ad applicarsi in fase difensiva. Le urla di Federer nei momenti cruciali testimoniano il rispetto per un avversario alle prime armi in tornei di questo lignaggio. Il momento di maggior equilibrio nel secondo set. Schwartzman mantiene senza patemi i primi turni di servizio e ha addirittura la palla per salire 2-0. Federer sale di livello, quando si trova in leggera difficoltà, aumentando forza e profondità dei colpi. La svolta sul 4-4. Un recupero largo dell'argentino regala allo svizzero la terza palla break. Schwartzman sbaglia la comoda volée di rovescio ed è 5-4, preludio del 6-4 finale.
Meno storia nel terzo parziale. Federer ottiene il break nel terzo gioco e domina, mettendo alla frusta il rivale anche in risposta. Sul 4-2, Roger non sfrutta tre occasioni per accorciare la partita, colpito dall'orgoglio di Schwartzman, che prima risale da 15-40 e al termine di un duro gioco si porta sul 3-4. Non cambia però l'inerzia, perché Federer in battuta è intoccabile e la parola fine giunge poco dopo. 6-4.