Tutto torna nella norma, tutto come previsto: la vittoria di tre giorni fa nella semifinale del Master di Parigi è stata una piacevole e gustosa eccezione per David Ferrer, che oggi è tornato a chinare la testa al cospetto del Numero Uno al Mondo, Rafael Nadal. Finisce 6-3, 6-2 in favore del maiorchino, che la spunta in poco più di un'ora e un quarto di match.

C'era grande attesa per la replica della semifinale parigina, ma questa è andata immediatamente delusa: complice molto probabilmente le scorie fisiche e psicologiche della sfortunata finale di domenica, Ferrer non è mai praticamente entrato nel match, mentre dal canto suo Nadal si è limitato alla normale amministrazione e senza troppe preoccupazioni è venuto a capo di un match tutt'altro che spettacolare. Niente a che vedere insomma con le frizzanti partita a cui han dato vita dapprima Wawrinka e Berdych e poi, in serata, Del Potro e Gasquet (partita vinta dall'argentino al terzo set). 

Una partita giocata quasi sempre da fondocampo, con Nadal che parte a mille e strappa subito il servizio a Ferrer; che non si scompone e riacciuffa subito il pareggio con l'immediato controbreak. Nel settimo game il break decisivo, con Nadal che poi non deve fare altro che servire per il 6-3 finale.

Il secondo set è invece del tutto senza storia: Ferrer comincia a patire davvero tanto le fatiche delle ultime settimane, Nadal invece martella implacabile. Game dopo game, fino al 4-0: Ferrer reagisce, e mantiene i suoi due successivi turni di servizio, ma alla prima occasione il mancino di Manacor infilza la banderilla nel toro ferito e lo mette ko con il punto del definitivo 6-2, che arriva dopo un'ora e un quarto di partita. Con la vittoria di oggi, Rafa Nadal è a un solo match dalla matematica certezza di chiudere l'anno al numero uno del ranking ATP e vanificare così l'assalto del super Novak Djokovic di questo periodo. 

Serbo che sarà impegnato nella sessione serale in un match di lusso contro Roger Federer, anche questo remake della semifinale del master parigino: allora la spuntò proprio Nole, ma Federer dimostrò di essere - seppur a sprazzi - il grande campione che l'ha consegnato alla storia del Gioco. La O2 Arena già ribolle di passione e attende. gremita in ogni ordine di posto, che lo spettacolo cominci. E che vinca il migliore.