Tutto come da pronostico nella giornata di oggi dedicata agli ottavi di finale del Master 1000 di Parigi: Juan Martin Del Potro, Novak Djokovic e Roger Federer non tradiscono infatti le attese e centrano qualificazione ai quarti di finale dell'ultimo 1000 stagionale.
Il primo a scendere in campo è il serbo ex numero uno al mondo: di fronte a lui c'è John Isner. Come preventivato, è subito battaglia fra i due, che fanno del servizio la loro arma d'offesa principale. D'altronde, non per nulla l'americano è il detentore del record di ace in una sola partita. E anche Nole sotto questo punto di vista non scherza: 11 ace messi a referto in questa partita, uno solo in meno del bombardiere a stelle e strisce, 69% di prime in campo. Naturale che sia il tie-break a decidere le sorti del primo set, che viene vinto proprio da John.
L'avvio del secondo set segue lo stesso copione del primo, ma al terzo game Djokovic brekka Isner e spegne l'interruttore che alimentava il tennis dell'americano. Di contro sale in cattedra Nole, che da quel momento in poi concede solo le briciole all'americano, che pure non gioca malvagiamente: fatto sta che finisce 6-7, 6-1, 6-2 il dominatore assoluto di questa ultima parte di stagione, alla caccia dell'ennesimo titolo stagionale.
Molto più interessante la partita che ha visto in campo Dimitrov e Del Potro: innanzitutto è stata una partita normale, niente a che vedere con quelle precedenti. Del resto, l'altro attore sulla scena non è quel volleatore matto di Llodra o il bifronte Fognini e i suoi isterismi. Polito è giocatore solido e gran combattente, con quella sua espressione sempre sofferente e quell'andamento da vecchia vaporiera che arranca su quelle ferrovie di montagna di un tempo. Il bulgaro di oggi è proprio d'autore, soprattutto nel primo set, vinto per 6-3. Non è da meno il suo avversario, un Del Potro che malgrado l'anca dolorante, non molla e lotta su ogni pallina, cannoneggiando al servizio e dando battaglia negli scambi. E' proprio la garra a trascinare fuori dal pantano Juan Martin: 6-3 per pareggiare il conto set, 6-4 per qualificarsi ai quarti di finale dove troverà Roger Federer. Come a Basilea negli ultimi due anni, come agli Us Open nel 2009. Precedenti a favore dell'argentino. O come sul verde di Wimbledon in salsa olimpica: fu Roger quella volta ad avere al meglio in una partita epica, bellissima.
Già Roger: per il suo giovane allievo Dimitrov c'è ancora tempo, perchè il Vecchio Leone non ha intenzione di mollare: strappata ieri la matematica qualificazione alle Finals di Londra, lo Svizzero ha oggi passeggiato su Kohlschreiber - che gli ha dato anche una grande mano - in poco più di un'ora. Quanto basta per vincere in due set con il punteggio di 6-3, 6-4 e prenotare il centrale per il rendez-vous con Palito di domani. A fargli compagnia fra i primi otto ci sono anche il connazionale Wawrinka (6-3, 6-2 ad Almagro), e l'iberico David Ferrer, che ha agilmente battuto Gilles Simon con il punteggio di 6-2, 6-3. Stan, assieme a Gasquet, sono pressoché sicuri della qualificazione alle Finals, a meno di impensabili miracoli di Raonic. In serata toccherà proprio a Gasquet contro Nishikori e a Nadal che sfiderà l'interessante polacco Janowicz.