Se Erasmo da Rotterdam fosse stato presente oggi a Bercy, non solo si sarebbe cappottato sul seggiolino come tutti quelli che erano presenti allo stadio (oppure han visto la partita in tv), ma avrebbe di certo sentito il bisogno di correre a casa a scrivere un'appendice del suo famosissimo "Elogio della follia".
Già, perché in questa partita fra Michael Llodra e Grigor Dimitrov, che metteva in palio il secondo turno contro Fabio Fognini (consigliato ad Erasmo, o a qualcuno dei suoi epigoni seguaci della Follia, prolungare il soggiorno parigino, perché anche qui troverebbe pane per i suoi denti), si è visto di tutto, di più e l'esatto contrario di tutto. Alla fine però a spuntarla è proprio Mr Sharapova, che piega in rimonta il francese, battendolo con il punteggio di 6-7, 6-3, 6-3.
Due tennisti che a loro modo rappresentano le eccezioni al gioco di oggi. Scordatevi gli scambi-maratona a colpi di clava, i rovescia due mani, le mega corse su e giù per il (fondo) campo di Rafa e Nole. Perché da una parte abbiamo l'ultimo profeta del serve and volley, dall'altra uno dei pochi giocatori che poetano tennis ricorrendo al rovescio a una mano, e che non per nulla è stato più volte accostato a sua maestà Federer. Entrambi hanno dalla loro grandi motivazioni: per il bulgaro, fresco di primo alloro a Stoccolma ma anche dalla lezione presa dal Maestro Federer a Basilea, l'ennesima occasione di dimostrare il suo valore, ma soprattutto per mettere una volta per tutte in chiaro quale è il suo vero volto: il campione del futuro o l'eterno incompiuto? Il francese invece, al termine di una stagione balorda, arriva a Bercy con l'obiettivo di difendere i punti presi l'anno scorso spingendosi fino in semifinale. Impresa ardua, e purtroppo terminata ancora prima di cominciare.
Il primo set è filato via liscio per i primi dieci game, seguendo lo stesso copione: Dimitrov spietato sul servizio (solo un punto concesso al francese), Llodra che col suo gioco, antiquato finché si vuole ma ancora efficace, ricuce lo strappo, annullando anche una palla break con un tweener da urlo che sorprende Grisha e manda in estasi il tifo francese, che saluta la prodezza con applausi, trombette e pentole suonate a mo' di tamburo. Meno incline agli applausi è Camille, signora Llodra, che dal nervoso si mangia le unghie e per poco anche le mani. Quando il tie-break sembra per inerzia di cose scritto, ecco la sorpresa che non ti aspetti: Dimitrov ne combina una più di Bertoldo, fra servizi sparati a casaccio e un tweener del tutto scriteriato, e regala un break a zero a Llodra. E' questo il momento della partita in cui la follia sale al potere: Llodra infatti non sfrutta l'occasione per chiudere il set e Dimitrov, splendido nell'interpretazione di questo delicato game difensivo, impatta per il 6-6 che manda tutto alla lotteria finale. Dopo un'emozionante altalena, si arriva al 5-3 Dimitrov: tutto finito? Si, se in campo non ci fossero loro due: perchè Llodra approfitta del black out del bulgaro e con un parziale di 4-0 porta a casa il primo set, esultando come uno schermidore dopo la stoccata decisiva alle Olimpiadi.
Nei due set successivi però è il bulgaro a salire in cattedra, mettendo in mostra giocate da campione e finalmente impedendo al suo fratello pigro di entrare in campo al posto suo. Dall'altra parte, pur supportato dal pubblico di casa, Llodra comincia lentamente a cedere qualcosina all'avversario, che dalla sua ha non solo la maggior freschezza atletica dovuta all'età, ma anche e soprattutto una maggior varietà e imprevedibilità di colpi. Ed è questo che fa la differenza, tanto che Dimitrov porta a casa agilmente il secondo set. Il terzo dura il tempo necessario al bulgaro per piazzare il break decisivo, cosa che avviene al quarto game, nonostante un paio di salvataggi miracolosi del francese. Da quel momento in poi è monologo del giovane talento est-europeo,, che chiude agevolmente in discorso sul 6-3.
La cartolina finale è però tutta per Llodra, che si ferma a firmare gli autografi ai tifosi e poi esce dal campo tenendo per mano il figlioletto. Dimitrov griffa al telecamere, come ormai tradizione sui campi di tennis, e si prepara ad affrontare Fognini al secondo turno, in quella che si prospetta un'altra partita ad alto tasso di imprevedibilità.
A proposito di talenti imprevedibili, ecco Dolgopolov. L'ucraino, che fuori dai campi se la cava più che bene come rapper, ha ceduto contro Nicolas Mahut, giocando in pratica solo il primo set, perso al tie-break, prima di cedere 6-1 al secondo. Mahut è ora atteso dal derby francese contro Gilles Simon, mentre l'impronunciabile polacco Przysiezny, se la vedrà con John Isner dopo aver battuto in due set (6-3, 7-6) il finnico Nieminen.