Si ferma già al primo turno la partecipazione all'ultimo Master 1000 dell'anno, in corso questa settimana a Parigi, per Andreas Seppi. Il tennista di Caldaro, dopo un primo set giocato in maniera erronea, sia dal punto di vista tecnico che da quello dell'approccio psicologico, si rimette in carreggiata nella seconda frazione giocando un buon tennis, Kohlschreiber è costretto a soccombere per una buona parte del secondo e del terzo set: Andreas, addirittura, si avvicina alla vittoria, conducendo sul 4-3 e servizio a favore per poi "sciogliersi" negli ultmi tre games. Un Seppi in chiaroscuro che concluderà un anno di "consolidamento" la settimana prossima a Ortisei, nell' Atp Challenger di casa.
PARTENZA SEPPICA - I due atleti non si affrontavano da più di un anno, per la precisione dalla vittoria di Seppi (con ritiro di Philippe) ad Eastbourne 2012 (torneo nel quale Andreas giunse in finale e venne sconfitto da Andy Roddick). Il computo dei precedenti, senza contare quello disputato oggi, vede vincitore l'italiano con 4 successi e 3 sconfitte.
Andreas è cresciuto molto, una maturità tattica e anche tennistica. Ovvio che se si nasce tondo, non si può morir quadrato ma durante gli anni molti dei suoi difetti più evidenti si sono livellati, ad eccezione, della buona, vecchia e sana "partenza seppica": il break avversario nel primo servizio di Andreas con conseguente set in malora.
Se poi ci si mette anche Kohlschreiber, saggio e concreto come non mai (sono solamente 7 i punti guadagnati da Seppi sul servizio del tedesco nel primo set, quasi la metà ottenuti con 3 doppi falli del caro Philippe), elegante nei fondamentali (soprattutto il rovescio lungolinea che gli ha procurato tanti vincenti), la logica conseguenza è un primo set che senza il grande carattere e agonismo mentale di Seppi si sarebbe chiuso in un amen, ed invece, il tennista di Caldaro annulla prima 3 set-point sul suo servizio (in un game durato oltre 7 minuti), poi si ripete sul quarto set-point ma si deve inchinare alla forza del suo avversario, poco dopo: 6-3 in 40 minuti per il tedesco.
SECONDO SET, DI CUORE MA NON SOLO- Sarebbe sbagliato affermare che solo con il cuore Seppi abbia vinto il secondo set, l'ha vinto attraverso un buon gioco, rispondendo ai punti straordinari di Kohlschreiber con vincenti, con un gioco vario e completo: a volte, concludendo a rete le sue accelerazioni o comportando l'errore di Kohlschreiber, che via, via, si spazientiva. Inoltre, sale la qualità del servizio in rapporto alle prime palle, rispetto al primo set. Un giocatore rigenerato, dopo aver respinto al mittente altre due palle velenose. Il tedesco, si fa brekkare a metà secondo set: Seppi risponde profondo, il tedesco cerca di proteggersi con un rovescio lungolinea che affonda in rete. Non senza qualche difficoltà, l'atleta di Caldaro chiude la frazione: al terzo set-point a propria disposizione, impatta per 6-3. Servirà il terzo e decisivo set per decidere il vincitore di questo match.
CHE EQUILIBRIO, MA... - L'inerzia sembra essere a favore di Andreas, Kohlschreiber è in calo ma è il primo, tra i due, ad ottenere due palle break: sull'1-2, per la precisione 15-40, il tedesco ha l'opportunità di scappare via. Ma c'è un avversario da battere, c'è Andreas ancora pronto a prolungare la sfida. Con il servizio, l'alto-atesino, riesce ad annullare le due palle break e sul 3 pari, piazza lui quella che sembra poter essere la zampata vincente. E' a due games dalla vittoria. Chiuso in un armadio remoto della mente di Andreas, ecco riafforare il vecchio Seppi, l'Andreas poco ambizioso, poco lottatore e discontinuo. L'Andreas che ha paura della vittoria a cui gli basta solo pronunciarne la parola per andare in tilt. I tre games che vengono sono inspiegabili: dritti facili facili sotterrati in rete, le gambe bloccate dalla mente e l'inevitabile consegna nelle mani del tedesco del match.
Dopo l'ennesima difesa sul match-point, Andreas tira fuori un'altra pallina facile. E' finita: Kohlschreiber trionfa in tre set per 6-3, 3-6, 6-4.
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