Non c'è più azzurro sotto il cielo di Tokyo. Un cielo che oggi ha regalato pioggia - al punto da costringere ad interrompere gli incontri - sulla capitale giapponese, ma anche tanto tanto caldo. Non c'è più azzurro perché anche Sara Errani e Flavia Pennetta sono state eliminate, seguendo la tracce di Schiavone e Vinci. Niente da fare per Saretta contro la Kuznetsova, che passa con un doppio 6-4; niente da fare per la Pennetta, che si infrange sullo scoglio Wozniacki in due set, 6-3, 6-2. Sarà la danese ad affrontare agli ottavi la Rybarikova, vincitrice in due set della Flipkens (6-2, 6-3).
Venere - La grande eroina del giorno è Venus Williams. Il pronostico la dava sfavorita contro la Azarenka: la differenza d'età e i troppi acciacchi che han sin qui segnato la stagione di Venere, rendeva la bielorussa la favorita d'obbligo per la partita di oggi. E invece Vika ha subito quasi sempre l'iniziativa dell'eterna campionessa americana, che fin da subito ha messo alle corde un'avversaria come al suo solito eccessivamente fallosa (5 doppi falli solo nel primo set, molti spesi in frangenti chiave della partita come palle break da difendere a ogni costo) e che si è letteralmente sciolta nel caldo infernale del Centre Court giapponese. L'abbiamo vista quasi boccheggiare in campo e cercare disperatamente refrigerio con un ventilatore nei cambi campo e agitando la canottina durante il match. Dall'altra parte Venus sembrava una sfinge, nessuno spazio per le emozioni ma testa e cuore solo sul match, poi letteralmente dominato. Sprazzi di Azarenka si sono visti solo nel secondo set, per i due game che l'hanno portata dal 2-4 al 4-4: lì si è rivista la guerriera che non più tardi di due settimane fa aveva rimesso in piedi la finalissima degli Us Open contro l'altra Williams, Serena, prima del crollo nel terzo set. Ma gli ultimi due game sono stati un'agonia per lei, che nel nono gioco è stata protagonista di un paio di errori davvero banali che l'hanno mandata ai matti: inequivocabili e plateali i gesti di disappunto e scoramento, acuiti da una chiamata discutibile dell'arbitro che fa ripetere il punto anziché assegnarlo alla bielorussa. E quando il punto rigiocato diviene punto del game per la Williams, si intuisce che ormai il sipario sta calando sul match: 5-4 Williams e servizio. Poco più di una formalità per Venus, le ultime coltellate per la Azarenka, a cui non resta altro che salutare sportivamente avversaria e pubblico e ritornare negli spogliatoi a rimuginare su questa brutta e inaspettata battuta d'arresto.
Altri match - Era il giorno dell'esordio per Aga Radwanska, fresca di trionfo in Corea, e la polacca non ha deluso le aspettative: la partita contro la Wozniak è in pratica durata un set, il primo, deciso al tie break. Nel secondo non c'è stata storia e Agnese - come ama chiamarla il Maestro Clerici - si è portata a casa la posta con un netto 6-0 che la mette sulle tracce della Cibulkova, che ha battuto in due set Casey Dellacqua (7-5, 6-3). Prosegue la sua marcia anche Ana Ivanovic: l'ucraina Svitolina ben poco ha potuto contro la serba, che ha avuto la meglio in 53 minuti con il punteggio di 6-3, 6-0; ci proverà la tedesca Kerber a fermarla, Kerber che ieri ha avuto vita facilissima contro la Torro-Flor.
La Stosur batte la Date-Krumm in due set (6-3, 7-6) e domani sfiderà l'ammazza-Vinci Lucie Safarova. Dall'altro lato del tabellone, Simona Halep ferma la corsa della Petkovic in due set: 7-6, 6-3 in un'altra dura battaglia di quasi due ore. La rumena troverà sulla sua strada la scatenata Venus Williams. Un’altra grande prestazione è quella griffata dalla canadese Eugenie Bouchard, ormai non più una sorpresa: la vittima della biondina è Sloane Stephens, che dopo aver vinto 7-5 il primo set, subisce la rimonta della canadese che vince le altre due partite con il punteggio di 7-6, 6-3. Grazie a questa vittoria, Genie scala altre posizioni nel ranking e si affaccia fra le prime quaranta al mondo. Il prossimo incontro, contro Jelena Jankovic (che ha facilmente battuto la giapponese Morita), sarà la prova d'esame per lei.
A completare la giornata nera delle tenniste di casa ci pensa la sconfitta della Doi, che cede il passo alla Cirstea strappandole appena tre game (6-1, 6-2): la romena troverà sul suo cammino un altro prodotto recente della scuola americana, quella Madison Keys che oggi ha sventolato lo stop in faccia a Shuai Peng, non risentendo minimamente delle fatiche della folle partita di ieri contro la Suarez Navarro.