Non deve essere facile, contro la Williams di questi tempi, scendere in campo con l'idea che il massimo obiettivo a cui aspirare è evitare una sconfitta umiliante; non deve essere facile affrontare Serenona con l'idea di farle da sparring partner o peggio da vittima sacrificale: del resto nemmeno Maria Sharapova riesce a tenere testa a questa autentica fuoriserie dei campi da tennis, battuta quest'anno solo in due occasioni da Sloane Stephens agli Australian Open (con Serena frenata dal mal di schiena) e da Vika Azarenka a Doha. Viste le premesse, era difficile che Carla Suarez Navarro potesse sfuggire al suo destino di sconfitta, sebbene la catalana abbia provato, perlomeno nel primo set, a sottrarsi a esso, tenendo il servizio in due occasioni e andando vicina addirittura al break, mancando di approfittare totalmente della distrazione momentanea del tank statunitense. 

Tutto nel primo set - Parte subito forte l'americana, che aggredisce ogni punto e si tiene il servizio a zero. Ma la Navarro non subisce, e anzi riesce a pareggiare il conto mantenendo il servizio e portandosi sull'uno pari: un fuoco di paglia, perchè Serena pigia a fondo sull'acceleratore e vola sul 4-2. Ed è qui che arriva la notizia: avanti per 40-0 nel suo turno di servizio, la Williams si distrae un momento e addirittura arriva a concedere un'occasione di break alla spagnola, la quale non crede a tanta grazia ma non è in grado di approfittarne e tutto torna come dovrebbe andare, ovvero con Serena che riaccelera e demolisce a suon di battute devastanti la spagnola, che sul 6-2 di fine primo set spegne l'interruttore.
Già, perchè nel secondo set non c'è proprio partita: bastano infatti 25 minuti alla numero uno del ranking WTA per spazzare via quello ciò che resta della spagnola con un inequivocabile 6-0 in 25 minuti.

Numeri da record - Per Serena si tratta della vittoria consecutiva numero 22, un record dopo che in altre occasioni si era fermato a 21. Impressionanti anche i numeri del match, con un computo punti a suo favore di 58 a 28, 5 palle break sulle 7 conquistate e l'annullamento dell'unica concessa alla spagnola. Ottima anche la quantità di aces (7) e di vincenti (26 contro i 9 dell'avversaria). All'americana ora non resta altro che sedersi in poltrona e gustarsi il match fra la Halep e la rediviva Jelena Jankovic, per capire chi delle due in semifinale proverà a metterle i bastoni, pardon le racchette, fra le ruote per evitare che arrivi in finale.