Sorelle d'Italia. Il mondo del tennis e più in generale quello dello sport applaudono Sara e Roberta, belle e vincenti nelle loro fatiche romane. Cedono il passo prima Nastassja Burnett, azzurra già convocata in Fed Cup e talento su cui puntare, e poi l'americana McHale. Qualche pausa, come normale che sia, ma sempre in controllo. Soffre la n.6 Wta, perché si complica la vita con l'incontro in pugno, sul 7-5 5-2, ma dimostra carattere e maturità nel terzo set, dove la testa conta più della tecnica. Troppo più forti Vinci ed Errani, stabilmente tra le prime 15 del ranking, sicure, sul pezzo. Certezze da anni. La classe di Robertina, l'estro imprevedibile e indecifrabile, si fonde con la corsa di Sara, atleta indomabile. Un connubio azzurro. Un connubio d'oro. Tanto in doppio, quanto in singolare.
Si tinge d'azzurro il Pietrangeli di Roma. Il derby che non ti aspetti. Burnett-Vinci, per la prima volta. La romana strapazza Alizé Cornet, francese ben più quotata di lei, e si regala un confronto tricolore con Robertina, numero 15 del mondo, sopravvissuta alla maratona con la russa Vesnina, che l'aveva sempre battuta. Tre ore di battaglia e sudore, per urlare di rabbia e voglia al terzo e sfatare l'incantesimo del Foro, che ancora una volta sembrava pronto come un demone per ricacciarla a casa all'esordio. E derby sia. Sorride l'Italia in gonnella. L'esperienza della Vinci e la freschezza di Nastassja. IL presente e il futuro. L'oggi e il domani.
Corre veloce il primo set. Brutale nel punteggio. 6-1, con la Burnett che riesce a strappare il suo unico gioco, dopo trentadue minuti, sotto già 5-0. Bravissima Roberta a disinnescare le qualità della giovane rivale, evidenziandone i difetti nello spostamento e la lentezza nell'uscita del servizio. Emblematico il terzo gioco, in cui Nastassja si difende con coraggio, annulla due palle break, ma deve cedere alla terza, costretta dalla Vinci a giocare un colpo più, una volée fatale. Game combattuti i primi, in cui prevale la varietà della numero 15 del seeding, capace, tra smorzate e cambi di ritmo, di aggiudicarsi i punti decisivi. Più in scioltezza la seconda parte di set, in cui emerge lo scoramento di una ragazza, alla ribalta in un Pietrangeli stracolmo e forse preda di tensione e avversaria.
Il secondo parziale è la fiera delle occasioni sprecate. La Burnett è finalmente in partita, complice anche un leggero calo della Vinci, colleziona palle break, ma non riesce a concretizzare il momento. Si ritrova due volte sullo 0-40, prima sul 3-2 e poi sul 4-3, ma vede sfumare 6 fondamentali chance per allungare la partita e puntuale, come nelle migliori sceneggiature, è la più quotata delle nostre tenniste a conquistare il break con un meraviglioso passante e a chiudere 6-4.
Al prossimo turno l'impegno con la sorprendente Halep. Incontro facile solo sulla carta, perché la romena ha prima ottenuto la qualificazione al tabellone principale superando Daniela Hantuchova e poi si è sbarazzata della russa Kuznetsova e soprattutto della polacca Radwanska. Vietato sottovalutarla.
In una sorta di immaginario passaggio di testimone, dopo la Vinci ecco la Errani calcare il Pietrangeli. Sarita, salita fino al sesto gradino del ranking Wta, affronta l'americana McHale, finora sempre battuta nei tre precedenti. L'atleta a stelle e strisce ha eliminato dal torneo la nostra Knapp al primo turno.
Primo set durissimo. McHale avanti subito 3-1, Errani fallosa e troppo attendista. Lozano prova a caricare la sua atleta. Smorzate e servizi diretti sul rovescio dell'americana. Questi i consigli del coach dell'azzurra. Si torna presto in parità, ma si gioca punto a punto. La McHale non concretizza tre palle break sul 4-3 e perde il servizio nel gioco successivo. Sembra l'abbrivio decisivo per Sara, ma non basta. Reazione e 5-5. Qui capolavoro della finalista dello scorso Roland Garros, che risale da 40-15, ottiene un altro break e chiude 7-5.
Il momento magico prosegue, perché di slancio la Errani si porta 2-0, con un parziale di otto punti a zero. Ha un unico passaggio a vuoto, quando sul 3-2 è costretta ad annullare due palle break, ma si riprende subito. Strappa a zero la battuta alla sua avversaria, vola 5-2, prima dell'ultimo brivido. Non concretizza quattro match point e vede avvicinarsi l'americana fino al 5-4. Qui ancora una volta gioca troppo corta, si espone ai colpi della disperazione della McHale e cede il servizio. 5-5 in un set indecifrabile. 5-5 che diventa 7-5. La pressione frena Sara e galvanizza Christina. Terzo e imprevisto set quindi.
Qui la Errani si scioglie ritrova la calma e con la calma torna il suo tennis fatto di infide traiettorie. In un lampo è 5-0 e poi 6-2. Torna il sole su Roma, torna a splendere la stella azzurra. Superato lo scoglio dell'esordio ora gli ottavi di finale contro la bella Kirilenko.
Sorpresa intanto nel tabellone maschile. Cade prematuramente la testa di serie n.8, Jo Wilfried Tsonga, battuto in due set, 6-4 7-6, dal polacco Janowicz. Passa il turno senza faticare Dolgopolov, che usufruisce del ritiro di Wawrinka. Non l'unico ritiro illustre, perché cade anche la testa di serie n.3. Andy Murray perde il primo set, è sotto 4-1 nel secondo, ma miracolosamente si salva e vince il tie beak. Sembra sulla via dell'impresa, ma è costretto a cedere, vittima del dolore alla gamba. Forfait del britannico e vittoria per lo spagnolo Granollers.