Cuore, grinta e un urlo liberatorio che scuote le tribune di un campo centrale in delirio per l'impresa della piccola grande Roberta Vinci, che in match teso e a tratti drammatico piega la russa Vesnina in tre set e in quasi tre ore, e sfata tanto i ltabù della russa quanto quello dei primi turni del torneo romano, che non le avevano mai portato troppa fortuna. Finisce 6-7 (5-2), 7-5, 6-4: la tarantina accede così al secondo turno dove troverà la connazionale Burnett, capace ieri di eliminare Alizè Cornet. Esce al primo turno invece l'atesina Karin Knapp, eliminata dalla statunitense McHale per 7-5, 6-2.
A corrente alternata - Alla vigilia della partita di oggi il computo dei precedenti fra le due recitava 4-1 in favore della russa: l'ultima volta che si erano incrociate era stato all'Australian Open a gennaio, con Roberta vicinissima al colpaccio prima di precipitare nel dramma sportivo dopo aver sprecato un match point. Le due poi si conoscono benissimo per le molteplici sfide in doppio, tanto che Errani/Vinci contro Makarova/Vesnina è diventato ormai un classico.
La sifda di oggi, giocata sotto il sole a picco di un mezzogiorno di fuoco romano, ha visto una prestazione altalenante della piccola Tarantina, che ha alternato giocate di grande classe (con l'avversaria in balia pressochè totale dei cambi di ritmo imposti da Roberta) a momenti di black out in cui l'avversaria sembrava poter prendere il largo, come nel terzo e decisivo set, quando la Vesnina ha allungato addirittura fino al 4-1, prima di finire a sua volta vittima di un crollo piscologico, complice anche problemi fisici alla coscia destra.
Un altro pericoloso momento di black out lo ha avuto nel secondo set, con Roberta che riesce a farsi mangiare i due break di vantaggio fino al 5-5 su cui poi prende il largo verso verso il 7-5 finale. Nella prima frazione era servito il tie break alla Vesnina per avere ragione della nostra giocatrice, un tie brealk che la russa ha chiuso agevolmente come testimonia il 7-2 finale. Fra le note positive della partita di oggi, alcuni lampi di Roberta in servizio, con una buona prima e anche qualche buon numero di seconda, spesso forzata e ogni tanto coronata da un ace: anche sotto questa voce però ci sono stati da registare molti errori, con molte prime che non entravano, anche se la poco ambita classifica dei doppi falli se la aggiudica la russa: 4-1.
Una partita d'altri tempi quindi, una sifda bellissima che ha tenuto incollato ai seggiolini i caldi tifosi del Centrale di Roma, che hanno sostenuto la Vinci in ogni momento della partita, anche quando la stessa sembrava scivolare inesorabilmente verso la Vesnina, i cui pochi fan sulla tribuna han provato timidamente a farsi sentire prima di venir messi a tacere dai fischi del tifo italiano.
Guerra di talenti - Molto attesa dagli appassionati per l'alto tasso tecnico dei due protagonisti era la sfida fra Gasquet e Dimitrov. Il 21enne bulgaro, sulle cui spalle grava il non leggero masso delle predestinazione di essere il nuovo Federer e che è fresco di ufficializzazione della sua liaison con Maria Sharapova, era atteso alla riconferma dopo che a Madrid aveva fatto lo scalpo a Nole Djokovic; di fronte a lui l'eterna promessa Gasquet. Lo spettacolo però è stato al di sotto delle attese: si sono visti certo dei bei colpi (rovesci lungolinea bellissimi e pregevoli smorzate, di cui una da urlo tirata fuori dal cilindro da Dimitrov), ma la contesa si è risolta in favore del francese in poco più di un'ora, con il punteggio di 6-4, 6-4. Il bulgaro sembrava svogliato o quantomeno non al top della forma, forse svuotato dalla splendida affermazione sul Numero 1 del mondo, per lui il torneo romano finisce qui.