Jerez parte con la conferma di un Marquez super famelico. Lo spagnolo, determinato e perfetto, si mette davanti a tutti nelle prime libere. Tempo di 1:37:921 e prima posizione assolutamente perfetta. Lo spagnolo ama guidare la sua moto e lo dimostra sul circuito dove la guida conta parecchio. La rinascita della Honda Repsol HRC viene confermata dalla seconda posizione per Lorenzo in 1:38:045 e davvero vicino al compagno di squadra. Jorge finalmente dimostra la sua classe e il talento da campione quale è, ma deve andare in cerca di conferme tra qualifiche e gara.

Terzo Vinales e prima delle Yamaha in 1:38:112 e davvero vicino alle posizioni di testa. Attenzione al completamento di una sessione perfetta della Honda con il quarto posto di Nakagami. Quinto Dovizioso, ma la Ducati in ritardo non deve fare notizia. Seconda tra le Yamaha quella satellite Petronas di Quartararo, sesto posto per lui e sempre meno sorpresa della stagione. Il pilota francese dimostra di poter essere una certezza tra le rivelazioni della stagione, pilota preciso e senza nessuna sbavatura.

Settima la Ducati di Miller, ma rimangono davvero molto vicini i primi sette nell'arco dei due decimi di ritardo. Petrucci è ottavo, leggermente in ritardo dalle prime posizioni, ma attenzione a una Ducati che, per bocca dello stesso Tardozzi, deve controllare il grip tra gomma e asfalto. Nono un ottimo Morbidelli: crescita esponenziale ed interessante dell'ex pilota della Moto2 nel suo secondo anno nella classe regina. Decimo il vincitore del Texas Rins e la conferma della Suzuki come moto da gara. Solo diciottesimo e attardato davvero in 1:39:380 (un secondo di ritardo da i primi sette) Rossi, ma non è da suonare il campanello d'allarme dopo solo una sessione. Le seconde libere saranno più indicative per la gara e le qualifiche.