Le qualifiche più pazze e tra le più lunghe della storia della Formula 1. Dopo le terze libere con il nuovo dominio della Ferrari, la qualifica è un brusco risveglio per la Rossa. La pole position è, di nuovo, Mercedes con Bottas in 1:40:495. La Mercedes è stata sempre più lenta della Ferrari, eppure eccola li, davanti a tutti, con Hamilton secondo a chiudere la prima fila staccato di 59 millesimi dal compagno di squadra. Terzo Vettel, staccato di 302 millesimi e Leclerc che sbatte contro il muro nella Q2 e si piazza decimo grazie alle prime due sessioni.

Ora bisogna aprire un'inchiesta e farsi una domanda: ma la Mercedes che recupera due decimi alla Ferrari in una notte cosa vuol dire? Lo stesso Hamilton, ieri al termine delle libere, aveva detto che sarebbe stata un'impresa recuperare i decimi in una singola nottata. Eppure eccoci a parlare dell'ennesima qualifica deludente da parte della Rossa: troppi errori gratuiti e dose di ampia sfortuna remano contro la SF90 che dimostra di essere veloce, ma con dei limiti. La Ferrari deve ricostruire la gara da dietro, l'errore di LeClerc a muro nel Q2 rischia di pesare parecchio, seppur le scuse del pilota monegasco siano arrivate via Twitter e poco dopo l'impatto.

Quarto un ottimo Verstappen, il quale potrebbe essere un alleato per tamponare al via una delle due Mercedes (e non sarebbe nuovo a farlo il giovane pilota olandese). Quinto e merita un applauso davvero forte il redivivo Perez e, per la prima volta in stagione, una Racing Point in top ten. Sesta la Toro Rosso di Kvyat, settimo un ottimo Norris con la McLaren ed entrambe le monoposto citate dimostrano un bel percorso di crescita come scuderie. Ottavo Giovinazzi e nono Raikkonen e due Alfa Romeo tra le prime dieci non può che farci piacere. Ricciardo parte dodicesimo e salva il salvabile del suo inizio di stagione, crollo delle Haas, undicesimo Sainz.

Gli incidenti, dopo le libere di ieri, sono continuati pure oggi: Kubica a muro in Q1 e bandiera rossa, LeClerc a muro in Q2 e bandiera rossa di nuovo. IL circuito di Baku è da rivedere, weekend di prove da dimenticare per l'organizzazione e occhio alla gara: la safety car, gli incidenti e le monoposto contro i muri sono di facile previsione senza sfera di cristallo, la vittoria scontata di Bottas e, magari, un ordine di scuderia sul far passare Hamilton anche, ma non cambia nulla ad una Ferrari che deve essere messa sotto processo in ogni componente e, a maggior ragione, dopo aver dimostrato di essere anni luce indietro a tutto il potere Mercedes.