Austin ci regala una gara da mettere nella storia: la vittoria di Rins dimostra quanto questa stagione può ancora regalare emozioni particolari. Si parte con il botto e Rins vince e compie una sorta di miracolo sportivo, una gara condotta con intelligenza e umiltà dal pilota Suzuki e vince una gara perfetta. Il duello finale all'ultima curva con Rossi rimane da cineteca: Yamaha e Suzuki dimostrano miglioramenti importanti, un bellissimo duello curva dopo curva, Rins studia e impara da Valentino stando dietro a lui e lo trafigge al momnto giusto e ottiene una bellissima vittoria. Rossi arriva secondo, ma dimostra di essere in crescita importante e precisa, la Yamaha può e deve dire la sua nei prossimi gran premi. Terzo Miller in Ducati Pramac, staccato dai primi duri, senza ritmo e fa una gara precisa. Quarto Dovizioso: il forlivese risistema la sua gara, recupera un po di fiducia su una pista non sua e si prende la testa della classifica iridata. Quinto un ottimo Morbidelli, a conferma di un progetto Yamaha che funziona ed è presente e sesto Petrucci, in ritardo in gara, troppo lento nella prima parte soprattutto. Settimo Quartararo e conferma della Petronas, ottavo Pol Espargaro con una KTM che mette a segno una bella prova, nono Bagnaia e decimo Nagashima (migliore delle Honda). Capitolo riguardante la Honda stessa: Cruchtlow cade per una scivolata in lotta per il secondo posto con il 46, Lorenzo rottura del motore e ennesima sfortuna. Marquez, mentre dominava in pieno controllo la gara, scivola sulla via di fuga e cade a terra e non riesce a ripartire. Vinales e Mir penalizzati per una falsa partenza (netta solo quella di Maverick). Marquez cade e non vince a casa sua e abdica a favore di un Rins capace e intelligente nell'aspettare il momento giusto. Onore a Rossi: paga solo il degrado della gomma eccessivo, ma mette una bella prestazione come lo stesso Dovizioso. Una stagione ancora tutta da vivere e aperta.
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