Fulmine a ciel sereno in casa Fiat e - restando in ambito sportivo - in casa Ferrari. Sergio Marchionne è stato costretto a lasciare tutte le cariche ricoperte in FCA, Cnh Industrial e a Maranello a causa dell'aggravarsi dei suoi problemi di salute. L'ex amministratore delegato aveva subito un intervento alla spalla due settimane fa, ma il periodo di degenza si è invece allungato a causa di «inattese complicazioni», come fa sapere Fiat Chrysler in un comunicato stampa, specificando che «Marchionne non potrà riprendere la sua attività lavorativa».
Marchionne sarà sostituito alla presidenza Ferrari da John Elkann, che ha subito manifestato la sua solidarietà nei confronti del predecessore dicendosi «profondamente addolorato» e sottolineando la «situazione impensabile fino a poche ore fa, che lascia a tutti quanti un senso di ingiustizia», il nuovo A.D. sarà invece Louis Camilleri, attualmente presidente di Philip Morris International. L'abbandono di Marchionne lascia ovviamente un senso di vuoto anche dal punto di vista sportivo, visto il gran lavoro svolto in Ferrari per riportare la rossa ai vertici del panorama sportivo mondiale, ma non sarà solo la rossa ovviamente a dover fare a meno di lui: il suo ruolo di amministratore delegato FCA verrà preso da Mike Manley, principale artefice del successo del marchio Jeep, che guida dal 2009, mentre Suzanne Heywood (già Managing Director di Exor dal 2016) diventerà presidente di Cnh Industrial.
Per ora non è dato sapere altro sulle condizioni di salute dell'ormai ex presidente Ferrari, le cui dimissioni erano comunque già programmate per il 2019. Le complicazioni successive al suo intervento alla spalla fanno però capire che le motivazioni che lo avevano spinto ad operarsi erano evidentemente più gravi di quanto si potesse pensare e di quanto le notizie pervenute dall'ambiente avessero fatto intendere. Non resta che aspettare, in attesa di ulteriori aggiornamenti che rendano più chiara una situazione per adesso ancora difficile da decifrare.