E gli Historic Minardi Day sono così arrivati alla terza edizione, in un tripudio di appassionati, piloti e vetture che han reso merito all'organizzatore Giancarlo Minardi, come sempre uomo d'altri tempi per umiltà e disponibilità, che con il suo carisma è riuscito ad attrarre ad Imola una marea di persone. Non potevamo, dunque, non disturbarlo nel secondo e ultimo giorno di evento, in cui siamo riusciti a scambiare quattro chiacchiere, sull'evento, sul suo futuro e sulla F1 attuale, alla quale Minardi guarda sempre con attenzione. 

 

 

Salve Giancarlo, rieccoci qui per la terza edizione degli Historic Minardi Day. Come vede questo terzo anno?
Quest’anno è in progress, perché rispetto allo scorso anno abbiamo un aumento quantitativo e qualitativo di auto e personaggi, io credo sia stato un bel week-end per i tifosi e per tutti i presenti.

 

Quest'anno è riuscito a far arrivare ad Imola la novità del momento, ovvero la Formula E, presente con la M04 della Mahindra e poi c'è stata anche l'unione con il Trofeo Bandini. Per il prossimo anno, ha già in mente qualcosa?
La settimana del Minardi Day, il prossimo anno, coinciderà con il 25° anniversario della morte di Ayrton Senna, quindi, nel caso in cui riuscissimo ad organizzare una quarta edizione, vedremo di concentraci su questo evento storico, importante e anche nostalgico, per chi gli voleva bene come gliene volevo io.

 

Lei, dopo aver lasciato il muretto, è diventato anche un opinionista. Come vede questa stagione 2018?
Mah, credo che sia la migliore stagione degli ultimi anni, la più competitiva. Abbiamo tre vetture e sei piloti che possono contendersi la vittoria parziale e finale, vincerà chi farà meno errori, che in questi primi Gp son stati tanti, da parte di tutti, quindi chi farà meno errori, farà più punti e vincerà il mondiale.

 

Dei 6 che lei ha citato, uno in particolare è sempre al centro delle attenzioni, ovvero Max Verstappen. Secondo lei, cosa deve migliorare Max, per sbocciare definitivamente?
Un pilota a migliorare, migliora sempre ogni anno, forse deve migliorare il team, che deve dargli delle lezioni, deve rimproverarlo e non proteggerlo, perché dopo diventa un problema cronico. Dunque, credo che il primo problema sia il team e, poi, anche la federazione che dev’essere più severa nei confronti di questo ragazzo, che ha un potenziale enorme e sarebbe un peccato se lo rovinasse.

 

Invece, parlando di giovani, lei che ne ha incontrati e lanciati tanti, cosa pensa di Charles Leclerc?
Charles Leclerc, come ho detto in tempi non sospetti, bisogna vederlo adesso. Domenica è stata la prima opportunità, entra nei circuiti che lui già conosce, quindi ha un problema nella messa a punto della vettura e nel conoscimento del circuito, quindi sarà qui che vedremo il suo vero potenziale, come ci ha dimostrato già domenica.

Giancarlo grazie di tutto!
Grazie mille di tutto anche a te/voi.