Un buon inizio d'anno per Kimi Raikkonen che nella prima qualifica della nuova stagione si mette alle spalle il compagno di squadra Sebastian Vettel. Il numero sette della Ferrari si è arreso solo ad un Lewis Hamilton in stato di grazia che ha demolito il record del circuito e rifilato sei decimi al finlandese. Iceman ha guidato in modo pulito per l'intera sessione, ma questa volta non è bastato per ottenere la pole position: "Credo sia stato un lavoro discreto, ma il distacco è ancora grande. Non è stata una sessione lineare visto il meteo di questa mattina che ci ha disturbato per la preparazione della qualifica, ma dobbiamo essere contenti per la posizione di partenza".
Dopo il nascondino giocato dalle scuderie nei test e nelle prove libere svolte in Australia, oggi tutti hanno tirato fuori il proprio potenziale e come tutti, Raikkonen, non può non essere sorpreso dal distacco inflittogli dalla Mercedes del numero 44: "Non sapevo cosa aspettarmi dato che erano le prime qualifiche della stagione ed è in questa occasione che si vedono chiaramente i livelli di forza. Se guardiamo il divario tra i tempi è sicuramente più grande di quello che avremmo voluto". Tuttavia, il lavoro svolto dall'uomo di ghiaccio resta buono ed anche lui stesso è soddisfatto di quanto fatto sul tracciato dell'Albert Park di Melbourne, anche se ammette di poter fare meglio: "Il mio giro è stato abbastanza buono. Ho fatto un errore nel Q2 al mio primo tentativo, mentre nella prima uscita nel Q3 ho utilizzato un set di gomme usate. Nel complesso non è andata male, avrei potuto fare meglio, ma speriamo di fare un buon lavoro anche domani. Dobbiamo continuare ad impegnarci".
Sarà interessante vedere se domani, in partenza, ci sarà già qualche tattica di squadra della Ferrari per imbrigliare Hamilton nel panino rosso e lanciare Vettel verso la vittoria, sacrificando Kimi per la squadra. Se uno degli errori fatti lo scorso anno, ovvero quello di non avere gerarchie certe è stato capito, questo è quello che dovrebbe accadere, tuttavia resta viva la possibilità che dal box del Cavallino non giunga alcun ordine di scuderia, lasciando i due piloti liberi di correre e battagliare anche tra loro.