Sono molte le scuderie che vedono in questo 2018 un'occasione per riscattarsi da un 2017 non troppo positivo. Alcune di queste hanno anche avuto cambiamenti importanti durante la pausa invernale, cambiamenti che hanno alimentato importanti attese per questi team.
McLaren in cerca di riscatto - Partiamo dalla squadra più blasonata, e col budget più alto tra chi ha deluso lo scorso anno: stiamo naturalmente parlando della McLaren, scuderia storica che negli ultimi tre anni ha patito a causa di una collaborazione fallimentare col colosso nipponico Honda. E proprio con Honda, al termine della scorsa stagione, è arrivato il divorzio: la scuderia di Woking da quest'anno infatti sarà equipaggiata con PU Renault, di sicuro più pronta per raggiungere risultati prestigiosi (vedasi Red Bull) rispetto a quella giapponese. I test invernali hanno mostrato qualche problema di troppo, soprattutto sul lato affidabilità: da Woking fanno sapere che sono inconvenienti naturali quando si passa ad una nuova PU, e che tutto sarà risolto per il Gp di Melbourne. Oltre ai problemi, la vettura ha anche fatto intravedere buone potenzialità, firmando il terzo tempo assoluto dei test di Barcellona. Inoltre in McLaren è rimasto un certo Fernando Alonso, pilota tra i migliori in griglia e che se la macchina sarà all'altezza potrebbe raggiungere ottimi risultati. In conclusione, al momento la McLaren non sembra pronta per competere con i tre top team, ma potrebbe battagliare per ottenere il ruolo di quarta forza del mondiale, e già questo, dopo il triennio con Honda, sarebbe un passo avanti molto grande.
Toro Rosso scommette su Honda - Dopo la McLaren, è doveroso andare a parlare della Toro Rosso: la scuderia di Faenza ha infatti ereditato la fornitura di PU Honda dal team di Woking. Nei test invernali la macchina non ha avuto, a sorpresa, alcun problema di affidabilità, macinando chilometri e mostrando un buon potenziale. Se Honda dimostrerà la crescita avuta anche nello scorso finale di stagione, la Toro Rosso potrebbe essere veramente la sorpresa del campionato: solitamente infatti il telaio del team junior della Red Bull è molto buono e quindi abbinato ad una PU affidabile potrebbe ottenere ottimi risultati. Come per la McLaren però, l'obbiettivo più ottimistico potrebbe essere lottare per il quarto posto nel Mondiale costruttori. L'unico punto interrogativo potrebbe essere rappresentato dai piloti: la coppia Gasly-Hartley pecca un po' di esperienza, sebbene sia talentuosa, e questo nell'economia di un mondiale potrebbe alla lunga pesare.
Haas, la collaborazione con Ferrari si fa più stretta - Passiamo ora a parlare della Haas. La scuderia americana ha intensificato la sua collaborazione con la Ferrari: nei test di Barcellona la nuova vettura ha attirato gli sguardi delle altre scuderie: la VF-18 infatti mostra forme molto simili alla Ferrari dello scorso anno, ma col passo rivisto e aggiornato al 2018. La Dallara sembra infatti aver realizzato il telaio su diretta impostazione della Ferrari, ed è chiaro come la vettura sia molto competitiva. La squadra di Gene Haas è forse quella che più ha impressionato a Barcellona: pochi problemi di affidabilità, molto costante e veloce sia sul giro singolo che nel time attack. Se le sensazioni di Barcellona dovessero essere confermato in Australia, la Haas potrebbe davvero essere la quarta forza del mondiale: la scuderia ha infatti tutto per far bene. Un'ottima PU (quella Ferrari del 2018), una coppia di piloti veloce e di esperienza, ed ora anche un telaio molto competitivo.
Alfa Romeo Sauber, torna il mito in F1 - Il 2018 segna anche il ritorno di Alfa Romeo nel circus iridato, anche se solo come sponsor del team Sauber. La scuderia elvetica però potrebbe essere quella col salto prestazionale più grande rispetto lo scorso anno. La PU di quest'anno sarà quella aggiornata della Ferrari 2018, e già questo dovrebbe permettere alla Sauber di poter lottare, almeno ad armi pari, con le altre squadre. Nei test di Barcellona però la squadra ha mostrato molte novità, alcune anche molto interessanti, nel lato telaio. La macchina infatti è stata la prima creata sotto al direzione tecnica di Luca Furbatto, e si contraddistingue per una grande cura dei particolari. Passando al lato piloti, al confermato Marcus Ericsson è stato affiancato il giovane monegasco Leclerc, campione in carica della Formula2. Le prestazioni fornite dal giovane della FDA, lo rendono come uno dei giovani più interssanti ad esordire in F1 negli ultimi anni: se la Sauber si dimostrerà all'altezza delle aspettative, gli elvetici potrebbero lottare con costanza per la zona punti. Di sicuro un risultato di prestigio per una scuderia che lo scorso anno ha chiuso all'ultimo posto nella classifica del Mondiale Costruttori.