Gli anni passano, ma il mito di Casey Stoner resta ed ogni volta che scende in pista attrae gli appassionati. Non è stato diverso nemmeno stavolta, in cui l’australiano è tornato in sella alla Ducati in occasione dei test di Sepang, i primi di quest’anno. L’ex Campione del mondo ha raccontato le sue sensazioni in un’intervista rilasciata a motorsport.com e ha poi rivelato che si era presentata l’occasione di tornare a gareggiare, poi sfumata. Non sono mancati inoltre dei giudizi sui due attuali piloti che ora guidano la Desmosedici e quanto questa moto sia migliorata e cambiata con il passare degli anni.
“Per quanto riguarda il fisico, arrivo alla fine che sono molto stanco – afferma Stoner – ma in realtà non si può fare molto per prepararsi a guidare una MotoGP. Lo si vede anche con i piloti titolari, nel primo test sono tutti distrutti”. Questi però sono sicuramente più abituati di Casey, che dopo tanta assenza ha trovato qualche difficoltà e, in occasione di questi test, si è trovato a fronteggiare un problema fisico: “Per quanto mi riguarda, il fatto di non guidare per cinque o sei mesi ha reso tutto un po’ più difficile quando poi sono tornato in sella per i test. Inoltre in Malesia sono arrivato anche un po’ impreparato. Ho avuto un virus che non mi ha permesso di allenarmi per un paio di mesi, poi è nata la mia seconda figlia e mi sono allenato solamente nell’ultimo mese, perciò non sono proprio preparato”.
In sella però Stoner è tornato, ha completato qualche giro e ha dato indicazioni preziose su come proseguire nello sviluppo della Ducati, che segue una strada precisa: “Abbiamo una configurazione standard come riferimento, non abbiamo impostato la moto in base alle mie esigenze. Cerchiamo un bilanciamento, testiamo le nuove componenti e poi facciamo le comparazioni necessarie. Generalmente si ricevono gli stessi commenti dai piloti, quindi proviamo a seguire le indicazioni di entrambi e a comparare cose diverse come mappe del motore, forcelloni. Per quanto mi riguarda, faccio molte comparazioni, ma poi so che la decisione finale spetta sempre ai piloti, che devono esprimere le loro preferenze”.
I piloti sono infatti coloro che scenderanno in pista durante la stagione e proveranno a riportare la Ducati davanti a tutti, proprio come fece Stoner nel 2007. Ma cosa è cambiato sulla Desmosedici dall’anno del titolo ad oggi? Il Campione australiano lo spiega così: “La moto del 2007 non aveva nulla di buono a parte il motore. Avevo problemi in entrata ed uscita di curva. Sul rettilineo andava forte e la frenata era buona, ma era tutto complicato, invece ora la moto è decisamente migliore. Ma la Desmosedici migliore che abbia mai guidato è quella del 2009, anche se poi non ho lottato per il mondiale. Adesso le moto sono tutte competitive, la Ducati è la più equilibrata e c’è la possibilità di ottenere bei risultati su ogni tracciato, ma qualsiasi moto può vincere in ogni momento”.
A proposito di vittoria, insieme ai due piloti titolari, la voglia di rivedere Casey Stoner di nuovo in pista a gareggiare non è mai passata agli appassionati, che ogni anno si chiedono se lo rivedranno in griglia di partenza. Per il futuro non si sa nulla ancora, ma l’australiano rivela che in passato c’è stata la possibilità di fare una gara: “Sono stato sul punto di tornare a correre in MotoGP per ben due volte, solo che le circostanze non erano quelle giuste e la situazione nemmeno. In due occasioni sono stato abbastanza sicuro di poter correre, ma alla fine non è andata”.
A scendere in pista ogni domenica però ci saranno Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo, determinati a far bene. Il primo cerca la conferma dopo una stagione sorprendente che lo ha visto vicino alla conquista del titolo, il secondo vuole riscattarsi da un campionato complicato e di adattamento ad una nuova moto. Stoner ha parlato anche dei due alfieri Ducati, sia per i risultati ottenuti lo scorso anno, sia per le aspettative in questa nuova stagione ormai alle porte: “Dovizioso mi ha sorpreso, ma probabilmente è rimasto sorpreso anche lui. Ha iniziato la stagione senza immaginare di poter essere così competitivo. Ma il suo atteggiamento ed il suo metodo di lavoro hanno funzionato benissimo. In gara è sempre stato molto attento, sapeva quando poteva spingere e quando invece doveva gestire. Purtroppo l’unico lato negativo è stato che quando non vinceva era troppo indietro per poter accumulare punti preziosi, che ha poi perso”.
Sopresa e delusione, queste le sensazioni di Stoner nel box Ducati, la prima con Dovizioso, la seconda con Lorenzo: “Da Jorge mi aspettavo qualcosa di più. Capisco anche che nove anni con la stessa moto sono molti ed è complicato il passaggio ad una moto diversa con cui bisogna prendere confidenza. Aggiungiamo inoltre che credo abbia faticato ad adattarsi alle modifiche delle gomme Michelin. Piano piano lo abbiamo visto più forte e credo che quest’anno potrà lottare per spesso per il podio e per la vittoria. Ha iniziato a sentirsi più a suo agio già alla fine della scorsa stagione e le sue prestazioni sono arrivate quasi allo stesso livello di quelle di Andrea. Speriamo di fare qualche passo in avanti, che sarà un vantaggio per entrambi”.