E' stato un anno sicuramente intenso per Antonio Giovinazzi, alla prima stagione in Formula 1 dopo il secondo posto nel campionato GP2. Un esordio inaspettato in Australia, al primo atto del mondiale, il bis amaro in Cina e poi tanto lavoro al simulatore a Maranello e altri giri in pista - stavolta veri - con la Haas. Non c'è stato l'agonismo costante di un intero campionato, ma per il 23enne di Martina Franca il 2017 si è rilevato un anno pieno di sorprese e soddisfazioni, raccontate alla Gazzetta dello Sport.

Tutt'altro che un anno perso quindi per Giovinazzi, che si dimostra comunque contento di quello che è successo: "Questa stagione mi ha dato più di quanto mi aspettassi. Ho corso due gran premi con la Sauber, ho guidato nelle prove libere con la Haas e ho provato la SF70H nei rookie test, senza contare le tante prove al simulatore con gli ingegneri di Maranello. Esco da questo 2017 pieno di informazioni, molte più di quante ne avessi all'inizio della stagione. Pensavo che dopo la stagione in GP2 fossi pronto per correre una stagione completa, ma devo dire che adesso mi sento molto più preparato di prima." Un'annata intensa che ha permesso al pilota di migliorare tantissimo, anche se il desiderio di voler disputare tutta la stagione in corsa rimane ancora molto forte. Bisogna trovare però un sedile per l'anno prossimo, e mai come quest'anno il mercato piloti sembra davvero molto chiuso.

Resta comunque la soddisfazione di aver corso per intero i primi due GP della stagione, al volante della Sauber in sostituzione di Pascal Wehrlein, ottenendo un sorprendente dodicesimo posto a Melbourne prima del mezzo disastro in Cina. Due errori nello stesso punto che gli sono costati rispettivamente qualifica e gara, rovinandogli la festa: "In Australia ho vissuto un grande momento, mentre considero quello cinese il peggior weekend della mia carriera da pilota. Le critiche mi sono servite però a migliorare e anche quella gara mi ha aiutato a tenere i piedi per terra. Mi ero prefissato obiettivi più grandi di quelli che avrei potuto realmente raggiungere, se avessi corso con più calma e con meno aspettative sarebbe andata diversamente." Nulla da buttare quindi per Giovinazzi, capace di riprendersi dopo la batosta asiatica e di continuare a lavorare anche dopo il rientro di Wehrlein, che lo ha "relegato" a un lavoro dietro le quinte che però non lo ha per niente destabilizzato: "E' stato bellissimo lavorare in fabbrica con la Ferrari dopo le FP2, ma è stato ancora più bello accorgersi che un pluricampione del mondo come Sebastian Vettel si fidasse dei miei giudizi, mi sono sentito davvero valorizzato e parte di un team."

La difficoltà maggiore è rimasta però l'adattamento a una vettura molto diversa non solo da quelle di GP2 ma anche da quelle di Formula 1 degli scorsi anni, con una velocità ancora maggiore, tanta aerodinamica e gomme più larghe: "Passare dalla GP2 a quelle che si sono rivelate le macchine più veloci della storia è stato un bel salto, l'aderenza e la frenata sono impressionanti. Il simulatore mi ha aiutato a trovare il feeling con i vari assetti e a gestire un volante più complesso di quelli di altre categorie. Alla fine però quando sono nell'abitacolo mi rilasso e mi viene tutto più facile, perché è il mio mestiere. Il difficile semmai è gestire tutto quello che c'è intorno." Giovinazzi ha le idee ben chiare ed è sempre più determinato ad inseguire il suo obiettivo fino all'ultimo: "ci ho sempre creduto, fin da piccolo, e il fatto di vedere piloti come Vettel e Hamilton che hanno raggiunto il successo partendo da zero è stata una grande ispirazione. Sto vivendo un sogno."