Poteva essere la gara del riscatto della Ferrari, è stata invece quella del colpo di grazia al mondiale di Formula 1 da parte di Lewis Hamilton, che vince anche a Suzuka e aumenta il gap su Vettel in classifica. Sono 59 i punti di vantaggio maturati dopo una gara di grande concretezza e concentrazione per l'inglese, bravo a resistere agli attacchi di Max Verstappen e aiutato anche dal secondo ritiro stagionale del ferrarista, condannato dalla rottura della candela d'accensione, la stessa che nel '98 appiedò Schumacher alla partenza del GP nipponico.
Sul rettilineo di partenza si schierano affiancati i due protagonisti del mondiale: Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, con dietro le sempre insidiose Red Bull di Ricciardo e Verstappen. Poi le Force India di Perez e Ocon, Bottas (penalizzato di 5 posizioni), Massa, Vandoorne e Kimi Raikkonen a chiudere le prime 5 file. Alle 14:04 ora locale si spengono i semafori e subito Hamilton scappa via con Vettel costretto ad inseguire, dietro Verstappen si mette negli specchietti del tedesco e lo supera alla curva 11, mentre Ricciardo dopo esser stato passato dal compagno di squadra subisce anche l'attacco di Ocon. Al primo passaggio sul traguardo Vettel viene attaccato e superato da tre vetture, lamentando un problema di potenza. La Safety Car che esce per rimuovere la vettura di Sainz, uscita di pista, placa per un attimo gli animi e quando si riparte Vettel è sesto, dietro anche a Bottas, ma alla ripresa la rossa continua a non andare, fino all'inevitabile ritiro del quinto giro.
Hamilton rimane in testa con Verstappen ad inseguire, terzo un bravissimo Ocon che ha Ricciardo e Bottas negli specchietti. In rimonta Kimi Raikkonen dopo un mezzo scontro in partenza con Hulkemberg, recuperato e superato al nono giro, dove arriva anche la Virtual Safety Car a causa del'uscita di pista di Ericsson. Alla ripartenza Ricciardo attacca e supera Ocon alla prima curva, cosa che subito dopo fa anche Bottas. Il primo dei top 10 a rientrare ai box è Felipe Massa, superato da Raikkonen che a sua volta si getta alla caccia di Perez e lo sorpassa al 20° giro. Rientrano poi per il pit-stop Ocon e Verstappen, seguito alla tornata successiva da Lewis Hamilton. Ritardano invece tantissimo l'uscita Raikkonen e Bottas, entrambi con gomme soft, con il pilota Mercedes che svolge il solito ruolo da tappo su Verstappen. Kimi rientra al giro numero 29 e quando torna in pista riesce a mettere le ruote davanti a Ocon.
Il pilota olandese non riesce a colmare il gap che lo separa dalla Mercedes di Hamilton e in generale la classifica delle prime posizioni si mantiene invariata: Hamilton - Verstappen - Ricciardo - Bottas - Raikkonen. Dietro tengono bene le due Force India, con Perez che vorrebbe attaccare Ocon, ma viene "bloccato" dai box e a sorpresa anche le due Haas, con la top 10 che viene chiusa da Massa, in lotta con Alonso. C'è lotta anche per le posizioni di rincalzo con Palmer, Gasly, Stroll e Vandoorne. La gara del giovane canadese della Williams finisce al giro 47 a causa dell'esplosione dell'anteriore destra che lo costringe a fermare la vettura a bordo pista, costringendo nuovamente la direzione di gara a istituire il regime di VSC.
Alla ripartenza Verstappen prova il tutto per tutto per riprendere Hamilton, mentre Alonso si ributta alle costole di Massa proprio quando i due vengono doppiati dalla coppia di testa. La Red Bull è sempre più vicina e minacciosa: negli ultimi giri si mantiene sempre a meno di un secondo, ma l'inglese ce la fa e vince anche a Suzuka, mettendo una seria ipoteca sul mondiale. Secondo un comunque bravissimo Verstappen, con Ricciardo a chiudere il podio dopo aver resistito al ritorno di Bottas. Quinto Raikkonen in rimonta, poi Ocon, Perez, Magnussen e Grosjean, con Felipe Massa a chiudere la top 10. Adesso sono 59 i punti di vantaggio del britannico, che deve solamente gestire da qui alla fine del campionato per poter alzare il trofeo ad Abu Dhabi. Davvero sfortunato Vettel che è costretto ad un altro 0 in gara non dipendente dalla sua volontà.