Se c'è qualcuno che merita un premio a parte, dopo questo Gp d'Ungheria, è Kimi Raikkonen. Il finlandese è stato perfetto dal primo all'ultimo metro di gara, mai un errore e mai un pericolo creato al compagno di team Sebastian Vettel, specialmente dopo la SC, quando il tedesco ha iniziato ad accusare problemi e lì Raikkonen, si è dovuto trasformare in scudo protettivo per il compagno di squadra.
Già in curva1, Raikkonen ha preferito arrivare piano, per evitare il contatto: "Alla partenza sono arrivato molto forte alla prima curva, ma non ho voluto rischiare dato che al mio fianco avevo il compagno di squadra. Quando mi hanno detto di rientrare per il pit-stop mi sono un po' arrabbiato perché le velocità erano ottime, avrei preferito stare fuori più a lungo, ma non sapendo cosa stavano facendo le Mercedes mi sono fidato delle scelte del team. Sta di fatto che per tutta la gara sono rimasto dietro a Seb, a volte sono riuscito a riavvicinarmi, poi le Mercedes ci hanno raggiunto e lì ero nel sandwich. Comunque l'importante è essere riusciti a fare doppietta, l'obiettivo della squadra".
Dopo aver riscontrato problemi, Vettel ha iniziato a perdere rispetto ai due Mercedes e quindi, anche Kimi si è visto rallentato dal tedesco. Grazie all'esperienza, però, Raikkonen è riuscito a gestire tutto alla perfezione e, contemporaneamente, ha tenuto aggiornato il team sulla situazione, senza mai sbottare: "Ho già sentito che, secondo alcuni ho chiesto la posizione a Seb. In realtà non ho mai chiesto ai box di farmi passare davanti a Vettel, però ci tenevo a far notare che ero più veloce e che non avrei voluto rischiare di perdere la seconda posizione, visto che nel frattempo stava arrivando Hamilton. L'auto oggi era veramente perfetta, dopo che Seb si è fermato ho potuto completare un giro a pista libera spingendo al massimo e mi sono reso subito conto di quanto ero veloce. Per questo penso che comunque Lewis non mi avrebe superato, però il rischio si doveva evitare".
E sulla vittoria sfumata, Raikkonen, commenta: "Certamente c'è la delusione di non aver potuto vincere, visto che io corro per quello. Arrivare secondo non è ciò che voglio, ma il quadro complessivo dice che il weekend è stato grande, peccato solo per l'errore commesso nelle qualifiche che mi ha privato della pole position; se fossi partito primo, forse avrei potuto trionfare".