La questione nata dallo scontro tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton durante il Gran Premio di Baku si sta trascinando nei giorni in maniera più lunga e dilatata di quanto si potesse pensare inizialmente. In tanti durante queste giornate hanno detto la loro sulla vicenda, soprattutto nell'ambiente dei motori, piloti di oggi e di ieri si sono espressi diversamente su un tema sempre più delicato, soprattutto in vista delle decisioni che verranno prese dalla FIA nei prossimi giorni e che potrebbero penalizzare ulteriormente il pilota Ferrari.
Ha provato a calmare un po' gli animi l'ex pilota campione del mondo Jenson Button, che con un tweet ha consigliato a tutti di andare avanti, considerando giusta e sufficiente come penalità lo stop-go di 10 secondi inflitto a Vettel durante la gara: il vincitore del mondiale 2009 definisce "stupido, ma già punito" il comportamento del tedesco, e invita ad "andare avanti". Di diverso avviso è invece Niki Lauda, che non vuole saperne di lasciar perdere e getta anzi benzina sul fuoco: "Sono davvero arrabbiato, Vettel non si è assolutamente preso la colpa per quello che è accaduto né si è scusato. Capisco la rabbia di Lewis."
Voci contrastanti, a cui si aggiungono quelle di Valentino Rossi, il quale invece difende i due piloti ed elogia lo spettacolo che stanno dando in queste gare: "A me il contatto tra Vettel ed Hamilton è piaciuto molto, perché quando si lotta così in due e di gara in gara diventa più chiaro che sei uno contro uno, soprattutto con due persone che sono molto diverse, è normale che ci siano questi scontri anche un po' più tosti".
Il campione di Tavullia si schiera quindi a favore dei due, comprendendo anche la scarica adrenalinica a cui possono portare certe situazioni: "Questo caso ricorda cose che sono successe anche a me, lo sport è bello anche per questo". Di diverso avviso è invece Daniel Ricciardo, il pilota Red Bull fresco di vittoria "bacchetta", pur elogiandolo, il collega tedesco e suo ex compagno di squadra: "Seb è guidato dalla passione e dall'istinto che a volte deve tenere sotto controllo. Lo rispetto per la grinta e per l'amore che ha nei confronti di questo sport, che lo porta spesso ad essere così aggressivo. E' una cosa che mi piace molto, ma deve imparare a pensare prima di agire, perché Hamilton aveva il diritto di fare l'andatura, era in testa alla gara ed era presto per accelerare in quel punto".
Ce n'è anche per la FIA però, e ci ha pensato Martin Brundle a ribadire il concetto già espresso da Button. L'ex pilota, vincitore della 24H di Le Mans nel 1990 e ora opinionista di Sky Sports UK, non le manda a dire al massimo organismo motoristico mondiale: "La FIA sta scavalcando il suo stesso sistema, ritenendo non sufficiente una sanzione comminata da lei stessa tramite i commissari. Lo stop-go era sufficiente. Io conosco, amo e voglio una F1 fatta da guerrieri". Discorso chiaro anche quello del britannico, che invita - così come Button - ad andare avanti e a non riprendere continuamente un discorso che dovrebbe essere già chiuso.