Quello che andrà in scena nella domenica sera italiana, sarà il settimo appuntamento di un mondiale di Formula 1 cominciato sotto i migliori auspici per gli appassionati della massima competizione automobilistica. Mercedes e Ferrari (salvo eccezioni) si contenderanno la vittoria su un tracciato cosiddetto “simil-cittadino” visto che alcune caratteristiche ricordano in parte il tracciato di Montecarlo, con delle altre che invece emulano circuiti “veri e propri”. Proviamo dunque a sviscerare quelle che sono le chiavi tecniche per essere performanti sul circuito di Montreal.
Cominciamo con una breve analisi della configurazione aerodinamica, tipicamente medio-scarica. Questo perché il tracciato intitolato a Gilles Villeneuve presenta curve lente, dove risulta preponderante il grip meccanico, fornito dalle mescole che qui sono le più morbide del lotto (ultrasoft, supersoft e soft) sulla stessa riga di quanto avviene a Monaco. A questo va aggiunto la presenza di due rettilinei importanti, intervallati dall’ultima chicane prima del traguardo, sui quali si potrà usare il DRS. Allo stesso tempo la vettura deve essere precisa nell’inserimento in curva, quindi ci aspettiamo delle configurazioni più scariche in particolare sull’ala posteriore, così da poter perseguire una velocità di punta maggiore per poter sfruttare entrambi i rettilinei. Come già accennato, l’efficacia della trazione sarà importante, soprattutto in uscita dal tornante che immette sul primo dei lunghi rettilinei, così da avere un buono spunto per cercare il sorpasso in fondo al dritto o subito dopo sul rettilineo del traguardo.
Da considerato che la parte endotermica della power unit sarà la zona maggiormente sollecitata a livello motoristico, per via del fatto che su questo tracciato il 70 % del giro si percorre in flat out (farfalla spalancata) quindi particolare attenzione al consumo di carburante, aspetto tecnico di rilievo nella strategia di gara. Qualche appunto va fatto anche sulla parte elettrica, in quanto, per le caratteristiche del tracciato canadese, risulterà difficile il recupero di energia dal motogeneratore MGU-K, a favore invece del recupero dal motore elettrico MGU-H.
Va posta anche particolare attenzione all’impianto frenante. Come potete vedere dalla info grafica, il circuito presenta 4 zone dove si superano i 300 km/h inframmezzate da curve lente, che annovera Montreal tra i circuiti “stop & go”. Quindi la particolarità non sta soltanto nell’intensità della frenata, ma anche e soprattutto nel poco tempo che intercorre tra una curva e l’altra per lasciar respirare l’impianto stesso.
Per quanto riguarda l’aspetto degli pneumatici, come già accennato, i team hanno scelto tutti una strategia aggressiva con molti set di ultrasoft, seppur con qualche flessibilità in più rispetto a quanto avvenuto a Montecarlo. Ed è qui che si giocherà la gara, in particolare al vertice della classifica. Infatti, nelle prime gare della stagione, abbiamo visto come la Mercedes sembri essere più performante con le soft, anche se dalla info grafica pare che a Brackley abbiano deciso comunque di essere più aggressivi, scegliendo un solo treno di “gomme gialle” per Hamilton e due per Bottas. Quindi occhio al finlandese delle Frecce d’Argento che, magari, potrebbe pescare il jolly sul passo gara.
Sarà interessante capire dalle prove libere del venerdì, analizzando le simulazioni di gara, se è pensabile una strategia ad una sola sosta, ultrasfot + supersoft anche se, a parere dello scrivente, l’elevata resistenza messa in campo dagli pneumatici del 2017 potrebbe consentire una scelta del genere. In tutto questo particolare attenzione alle gomme posteriori, che saranno quelle maggiormente sollecitate viste le caratteristiche del tracciato.
Aspettiamo dunque i primi riscontri dalla pista per saperne di più.