Archiviata la prima delle grandi piste "storiche" del calendario di Formula 1, in tanti si sono espressi in maniera contrastante su quella che potrebbe essere la futura utilità di un circuito come quello di Montecarlo, che obiettivamente non favorisce lo spettacolo e non agevola i sorpassi, già di suo abbastanza limitati nella F1 attuale. La gara di domenica non ha certamente brillato per emozioni, e gli unici sorpassi si sono visti tramite le diverse strategie applicate nella sosta ai box.
Il direttore esecutivo della Mercedes, Toto Wolff, ha però spezzato una lancia a favore del circuito cittadino e di tutti i tracciati che hanno segnato la storia di questo sport: "Montecarlo è uno di quei tracciati dove si fa la differenza, dove si vede chi è davvero forte, è questa la strada da seguire. Oggi si corre in circuiti dove se si sbaglia non c'è praticamente nessun rischio, se vai largo rientri in pista senza problemi e torni subito a spingere. Questo ovviamente non può succedere a Monaco, a Monza, a Spa o a Suzuka, dove invece se sbagli paghi e rischi anche di uscirne ferito o morto. Dobbiamo tornare a correre in circuiti veri, non in parcheggi dei supermercati. Le strutture aeroportuali non sono adatte a questo tipo di sport, chiunque dopo due settimane di allenamento potrebbe andare forte su queste piste."
Un Wolff che non le manda a dire, forte anche dell'ultima esperienza alla Mille Miglia: "Durante la Mille Miglia ho capito perché mi piace questo sport, si tratta di fare qualcosa che nessuno mai oserebbe fare. E il DNA della Formula 1 è quello della più avanzata tecnologia, con i migliori piloti seduti su proiettili che devono cercare di padroneggiare." La soluzione per il team manager austriaco potrebbe essere quella di ritornare ad aggiungere più piste stradali, riferendosi anche ad un'altra categoria che ultimamente sta avendo un ottimo seguito e successo: "Prendiamo ad esempio la Formula E, il suo successo nasce dalle città, le vetture non sono spettacolari ma in quei circuiti sembrano più veloci. La Formula E e la Mille Miglia hanno dimostrato che si può andare forte anche nei circuiti cittadini, e anche noi dobbiamo tornare a farlo."