Spesso si è predestinati e alla vittoria si arriva subito, alla prima stagione, nelle prime gare; altre volte, invece, si deve faticare molto, si deve lottare e si devono digerire spesso bocconi amari, dati dalle delusioni. Arriva, però, quel momento in cui puoi finalmente liberare tutto ciò che è in te ed urlare che ce l'hai fatta, sei riuscito a vincere una gara anche tu. Questo è quello che è successo a Valtteri Bottas alla fine del Gp di Russia a Sochi, dove il pilota finlandese è riuscito ad imporsi per la prima volta in carriera.
Sul podio il finlandese è euforico e mette in mostra tutta la sua felicità per il risultato raggiunto, soprattutto se si pensa a come era il suo morale due settimane fa, al termine del Gp del Bahrain.
Quando gli viene chiesto di raccontare le sue sensazioni il finlandese spiega: "C'è voluto un po' di tempo, ma è fantastico. Ci sono volute 80 gare, ma alla fine ne è valsa la pena, questo percorso è stato un lungo apprendimento per me. In inverno è arrivata questa inaspettata e strana opportunità di unirmi alla Mercedes ed è grazie a loro se ho vinto qui oggi. Il campionato è iniziato in salita per me e anche per il team. Oggi la battaglia con la Ferrari è stata serrata come al solito, siamo arrivati sì davanti, ma abbiamo dovuto spingere a fondo fin sul traguardo. Difficilmente riusciremo a chiudere tutte le gare con una doppietta come in passato, sicuramente ci toccherà lottare".
In un Gp povero di sorpassi (il circus saluta quest'edizione russa con zero sorpassi in pista, partenza esclusa) a decidere la gara è stata la partenza super di Bottas, che si è infilato in scia a Vettel ed ha sfruttato la maggior potenza per attaccare il poleman. Lui alla fine, sul podio, spiega così : "Partire in seconda fila qui non è un male, specialmente se parti bene. Forse sono partito un pelino meglio rispetto a chi stava in prima fila, poi ho preso la scia e sono riuscito a tenere l'interno alla staccata.
Infine, la domanda va ai progetti futuri di Valtteri, che non nasconde i suoi obiettivi: "Ora che ho vinto la mia prima gara resta il mio obiettivo finale, l'unico motivo per cui corro, ovvero vincere un titolo di campione del Mondo.