Le qualifiche del gran premio del Bahrain erano state uno specchietto per allodole per molti, che si erano illusi della possibilità che le due Red Bull potessero entrare in lotta con Mercedes e Ferrari anche durante la gara, andando a formare un suggestivo pacchetto di mischia. Sebbene nelle prime fasi effettivamente Ricciardo e Verstappen sembravano poter tenere il passo della concorrenza, alla lunga le loro prestazioni si sono spente, con il giovane olandese inoltre vittima di un surriscaldamento ai freni che gli ha tolto potenza frenante, motivo per cui è andato lungo e poi contro le barriere.
MALEDETTA PRE SEASON Il sospetto che stavolta Adrian Newey, genio indiscusso dell'aerodinamica, abbia commesso qualche errore in fase di progettazione prende consistenza sempre più, ma è bene fare alcune precisazioni. Il progetto della RB13 era nato con la volontà di prendere una strada diversa dalla concorrenza, puntando tutto sulla bassa resistenza aerodinamica; a scombussolare i piani è poi intervenuta la messa al bando delle sospensioni idrauliche avvenuta in modo tardivo da parte delle FIA, che ha costretto la Red Bull a doverle abbandonare. Ciò ha poi comportato che i dati che a Milton Keynes avevano sulla nuova vettura dovessero essere rivisti, in quanto speravano di trarre un vantaggio sostanzioso dall'uso di sospensioni in grado di modificare l'altezza della vettura, ma si sono accorti ben presto che la RB13 in questo modo era sensibilmente meno competitiva, ed anche la scelta di una macchina piuttosto semplice aerodinamicamente ha sollevato dubbi già nei primi test. Se poi aggiungiamo a ciò che Renault, fornitore delle power unit ai bibitari, abbia prodotto un propulsore non al top come potenza e con qualche noia meccanica di troppo, il quadro della situazione è ben delineato, nel senso che la vettura 2017 allo stato attuale non è in grado di competere ad armi pari con Mercedes e Ferrari.
QUESTIONE DI ALI Il gap di potenza esistente rispetto alla W08 ed alla SF70H viene però abilmente mascherato dagli uomini di Milton Keynes utilizzando ali più scariche, tanto che le velocità di punta delle due Red Bull non sembrano mai essere basse, in alcuni casi addirittura superiori a quelle della concorrenza. L'utilizzo di queste soluzioni tecniche tuttavia ha un rovescio della medaglia, ovvero che la RB13 si dimostra meno gentile sulle gomme rispetto a quanto le monoposto precedenti del team anglo-austriaco ci avevano abituato a far vedere, ed ecco spiegato il perchè sulla distanza di gara le sue prestazioni siano vistosamente calate.
SPERANZA NEGLI AGGIORNAMENTI Un colosso multinazionale come Red Bull non può però accettare di vedere il proprio nome legato ad insuccessi, motivo per cui sono al lavoro alacremente a Milton Keynes per trovare soluzioni ai problemi esistenti. Gli aggiornamenti previsti della RB13 dovrebbero essere pronti per il gran premio di Spagna, e dovrebbe trattarsi di interventi talmente radicali sulla vettura che giustificherebbero l'espressione di "versione B" per la monoposto che prenderà il via al weekend di gara di Barcellona. Quasi contemporaneamente anche Renault porterà un update della propria power unit in pista, che però è programmato per il Canada, allo scopo di incrementarne le prestazioni dopo che a causa di alcuni probemi tecnici incontrati nei test la casa francese ha voluto essere un pò più conservativa rispetto al progetto iniziale per l'inizio di stagione. Considerare quanto la Red Bull nel 2016 sia riuscita a fare, recuperando molto del gap che aveva, deve servire da monito a tutti, perchè forse non potrà lottare per il mondiale a causa del terreno perso all'inizio, ma nella seconda parte di stagione la vettura anglo-austriaca potrebbe dare del filo da torcere a tutti.