Quando è scesa la bandiera a scacchi sulle qualifiche nel sabato di Sakhir, molti si saranno sorpresi del quasi mezzo secondo che la prima delle Ferrari, cioè la macchina di Sebastian Vettel, si è beccata dal duo Mercedes. Questo distacco riporta la mente indietro all'anno scorso, quando il gap tra la Rossa e le Frecce d'Argento era sempre sostanzioso, e quanto accaduto nell'ultima parte delle qualifiche ha creato un certo malumore tra i ferraristi, sia perchè filtrava un certo ottimismo circa la possibilità di fare la pole a giudicare dalle prove libere, sia perchè il livello delle aspettative verso la SF70H è cresciuto molto dopo le prime due gare rispetto alla pre season.
Ma andiamo con ordine, e partiamo dunque dall'analizzare il comportamento in pista delle due Mercedes. La scuderia anglo-tedesca in Bahrain ha piazzato nel Q3 la zampata decisiva che le ha permesso di fare sua per la prima volta in questo 2017 la prima fila con entrambi i piloti; prima dell'ultima manche delle qualifiche infatti il distacco con la Ferrari, diretta inseguitrice, era irrisorio, mentre alla fine entrambe le W08 sono state capaci di togliere 7 decimi rispetto al tempo fatto segnare in Q2, sintomo di una mappatura estrema che funziona alla grande per tentare il time attack. La Ferrari non è stata altrettanto abile a fare ciò a Sakhir, con Vettel che è riuscito ad abbassare il proprio crono solo di 3 decimi rispetto a quello della Q2, e dato che all'appello mancano 4 decimi, la differenza non sta solo nel vantaggio che il team di Brackley ha nel "bottone magico".
E' possibile notare la tendenza in questo inizio di stagione da parte della Ferrari ad usare assetti aerodinamici più carichi rispetto alla Mercedes, che essendo dotata di passo lungo può permettersi di avere ali più scariche riuscendo ad ottenere benefici aerodinamici dal corpo vettura. Ciò è evidente se poi si va a guardare le velocità massime registrate, con la Rossa di Maranello più lenta delle W08, non certo per deficit di potenza della power unit ma per la scelta di dare maggiore peso all'aerodinamica; del resto, anche la nuova ala anteriore portata al debutto questo weekend sembra andare in questa direzione, definita dagli addetti ai lavori come soluzione tecnica da medio carico. Se si considera che il Bahrain è una pista in cui avere velocità di punta elevate è importante visti i suoi lunghi rettilinei, è lapalissiano come la Ferrari a causa del suo setup non abbia potuto essere al pari della concorrenza sul giro secco: le conseguenze che l'assetto più carico porta sono state più evidenti a Sakhir che nelle precedenti due occasioni per le caratteristiche del circuito sopracitate.
Detto ciò, è presto spiegato il motivo della scelta degli uomini in rosso. Avere un assetto più carico ha il vantaggio di stressare in modo minore le gomme garantendo una maggiore guidabilità, aspetto in cui la Ferrari è sembrata essere molto buona specialmente in Australia, quando con asfalto caldo ha dimostrato una miglior gestione delle gomme rispetto alle Frecce d'Argento, mentre la successiva gara in Cina, essendosi corsa in condizioni insolitamente fredde, non ha potuto dare conferme. La SF70H potrebbe dunque rivelare la sua bontà durante i 57 giri ed il gioco varrà la candela se Vettel riuscirà ad avere un buono spunto partendo dal lato pulito della pista in modo da sopravanzare almeno una delle due Mercedes, altrimenti sarà dura passarle avendo una velocità massima inferiore. C'è da dire comunque che a Brackley si sono dati molto da fare per risolvere i problemi di surriscaldamento al posteriore accusati in Australia, e questa gara sarà un banco di prova importante per capire se la Mercedes sia tornata ad essere un passo davanti a tutti o meno, come le qualfiche ci indurrebbero a pensare.
Stando ai long run del venerdì, la W08 sembra essere andata meglio su gomme supersoft rispetto alla SF70H, ma con le soft, che sono le gomme di gara, il passo della Ferrari è stato migliore e lascia ben sperare il box italiano, e lo stesso Vettel al termine delle qualifiche, sebbene fosse amareggiato per il distacco incassato, si è detto fiducioso per la gara perchè l'assetto trovato è buono sulla distanza. Sarà una gara tutta da seguire, perchè solo col passare dei giri si capirà se sarà possibile arrivare in fondo con una sola sosta o se dovranno essere due i pit stop da effettuare; comunque vada sarà uno spettacolo, arricchito dalla notte nel deserto illuminata a giorno dai riflettori, in una domenica di Pasqua che gli italiani sperano possa tingersi di rosso.