Mentre i team stanno spedendo in questi giorni uomini e mezzi in direzione Australia, per l'inizio del mondiale, continua a salire la tensione tra la McLaren e la Honda, tanto da far presagire una rottura del lungo contratto di fornitura delle power unit. Questo è quanto emerso dai rumors che si leggono sul web da alcuni giorni e, come se non bastasse, nella giornata odierna si è registrato un ulteriore aumento della distanza tra le parti.
E' infatti apparso un tweet sull'account ufficiale del team inglese in cui viene mostrato un collage tra la vettura 2017 e la livrea argentata di anni fa, con la scritta Mercedes-Benz sul cofano, che allora era il fornitore dei motori della McLaren. Il commento alla foto indica che la monoposto col mix di colori presente sarebbe la migliore miscela tra vecchio e nuovo, ma mettere in bella mostra il logo Mercedes suona però come attacco alla Honda, e in un certo senso va a dare senso alle voci che vorrebbero gli inglesi pronti a tornare al fornitore tedesco. Uno scenario che gli uomini di Woking a questo punto vorrebbero vedere realizzato al più presto, anche se ci sono ragioni contrattuali che sembrano impedirlo in tempi brevi: si parla di una cifra di 100 milioni di dollari in ballo per la fornitura, dunque una somma enorme che vincola le parti.
Dal canto suo, Honda tende ad aver fiducia nei suoi tecnici e pensa che il problema dell'affidabilità mancante possa essere risolto con una specifica di power unit che verrà portata a Melbourne, ma la credibilità di cui gode presso la McLaren è ormai poca ed anche Fernando Alonso è stufo della situazione, avendo dichiarato che nel team inglese tutti sono sono pronti per tornare in alto, meno che il fornitore giapponese. E' difficile pensare ad una rottura tra le parti a stagione in corso, ma il motorsport ci ha abituato a licenziamenti spesso sorprendenti e quindi questa vicenda andrà seguita nel suo evolversi: ne va del buon nome della McLaren, che insieme a Ferrari e Williams ha contribuito a scrivere le più belle pagine della storia della Formula 1.