La scuderia che ha deluso maggiormente le aspettative createsi intorno a lei nei test invernali è la Red Bull, apparsa mai competitiva al pari di Mercedes e Ferrari sia sul giro veloce, sia sul passo. Questo è quanto i freddi dati delle tabelle riguardanti i giri completati ci dicono, ma a ben vedere la situazione è diversa da quella che sembra. Avevamo chiuso la scorsa stagione di Formula 1 con il team austriaco nettamente in ascesa, con un sorpasso nelle gerarchie da inseguitore della Mercedes ai danni della Rossa di Maranello: spiccava l'ottima fattura del telaio e la ricercata aerodinamica, unite ad una power unit Tag Heuer, o Renault che dir si voglia, finalmente con una potenza maggiorata, ma non ancora al pari della concorrenza.

Arrivati in pista al Montmelò per i primi test 2017, proprio la power unit Renault ha tradito la RB13. La prima specifica che il fornitore francese ha ideato manca di affidabilità: nel tentativo di chiudere il gap di potenza con Mercedes e Ferrari, sono state riviste le geometrie del motore ma evidentemente sono stati commessi errori di progettazione. Ciò ha portato a noie meccaniche, e conseguentemente a ciò la Red Bull ha deciso di utilizzare mappature molto soft per non sforzare eccessivamente la fragile power unit francese, dal momento che sostituirla spesso richiede tempo e nei test ogni secondo è prezioso per fare comparazioni varie. Da qui nasce il grande ritardo dalla concorrenza nei tempi fatti segnare dalla RB13; dal box anglo-austriaco credono che questo importante depotenziamento forzato abbia portato all'apertura di un gap di circa 7 decimi dalla concorrenza. Nei secondi test sembra che sul fronte power unit la situazione sia leggermente migliorata con una crescita delle prestazioni del team di Milton Keynes, pur rimanendo piuttosto distante ancora.

Dato quanto detto finora, valutare le prestazioni della vettura è impossibile, anche alla luce del fatto che la RB13 vista in pista sia ancora una vettura piuttosto grezza e dall'aerodinamica semplice, tutt'altra cosa rispetto a quanto ci possa aspettare dalla mente geniale di Adrian Newey. Proprio per questo si attende una vera e propria versione B della vettura per il weekend inaugurale di Melbourne, che apporterà significative modifiche per quanto riguarda l'aerodinamica della monoposto: queste, insieme ad una nuova specifica della power unit che dovrebbe garantirne un miglioramento dell'affidabilità, potrebbero far cambiare gli equilibri tra i top team. La Red Bull storicamente è stata sempre all'avanguardia per quanto riguarda l'aspetto aerodinamico, e vedere già a partire dall'Australia una monoposto che sembra andare sui binari per quanto è  stabile non dovrà sorprendere.

Come avrete capito, dare un giudizio sulla RB13 allo stato attuale è molto difficile, se non impossibile. Gli stessi uomini del box anglo-austriaco tuttavia sono preoccupati dai problemi di affidabilità del propulsore, non gravi come quelli che affliggono la McLaren, ma che specialmente all'inizio della stagione potrebbero portare a guasti se Renault non riuscirà a risolverli; ritiri portano zeri in classifica, deleteri per un team che durante l'inverno si era prefissato l'obiettivo di lottare per il mondiale.