E' arrivato al giro di boa anche il secondo giorno di test del campionato di F1 2017, dove undici piloti hanno illuminato la cupa cornice di cielo del circuito di Montmelò, in Spagna. Una mattinata di prove che si è conclusa da poco e che ha proposto qualche spunto di riflessione in più rispetto a ieri.
Lewis Hamilton conclude le 4 ore di test con il miglior tempo, il pilota Mercedes è il primo a scendere sotto l'1.21" completando il circuito in 1:20.983 con le gomme supersoft. Un tempo che paradossalmente avrebbe potuto essere ancora più significativo visto che l'ultimo parziale dell'inglese non è stato perfetto, ma il pilota è restato in testa praticamente dall'inizio alla fine della mattinata, viaggiando su buoni tempi (prima aveva fermato il cronometro su 1:21.766). Una Mercedes che come gli anni scorsi si "nasconde" utilizzando una mescola diversa da quella degli altri, che infatti hanno infatti utilizzato gomme medie o al massimo soft. E' proprio con le medie che Kimi Raikkonen si piazza al secondo posto con un bel 1:22.831, confermando la Ferrari seconda forza in questi test dopo l'ottima prova di Sebastian Vettel ieri e dimostrando un buon feeling con la nuova SF70H di Maranello. Dietro il finlandese un terzetto che alberga sull'1.23" di giornata: Ocon e la sua Force India - sorpresa dello scorso anno - ottengono un buon terzo posto con 1:23.045 su gomme soft, nonostante i soli 27 giri percorsi e un problema tecnico nel finale che ha costretto il francese a fermarsi nel mezzo della curva 9, portando anche ad una breve interruzione della sessione. Dietro Magnussen supera Max Vestrappen nei minuti finali dopo la pausa obbligata, fermando le lancette su 1:23.212 contro l'1:23.523 dell'olandese, entrambi in gomme soft.
In generale, tempi non fenomenali in questa seconda mattina di prove, dove a parte la Mercedes di Hamilton nessuno ha forzato più di tanto la mano. L'obiettivo dei piloti per ora sembra quello di prendere più confidenza possibile con la vettura e testarla sui vari aspetti di guida, oltre al fatto che molte scuderie devono ancora fare i conti con l'affidabilità. La Red Bull, dopo la brutta sorpresa di ieri, sembra essersi ben ripresa, lo stesso non si può dire per la McLaren-Honda che continua a soffrire per un problema alla pompa dell'olio che oggi ha bloccato il lavoro di Stoffel Vandoorne. Il belga ha passato tutta la prima parte di mattinata a girare rientrando continuamente ai box e senza far segnare tempi concreti, dopo essersi fermato una prima volta in mezzo alla pit-lane; poi, quando il passo iniziava ad essere buono, è stato costretto allo stop definitivo per il solito problema al motore: resta il suo 1:26.204 per oggi, tempo vicino a quello della Williams di Lance Strool, 1:26.040. Più lontano invece Daniil Kvyat a 1:25.012.
Mattinata da ricordare e dimenticare allo stesso tempo invece per Antonio Giovinazzi, mentre è solo da dimenticare per Jolyon Palmer: il primo ha dovuto interrompere la sessione per un problema alla power unit, riuscendo a rientrare solo nel finale dove ha potuto soltanto effettuare un giro di prova, chiudendo in 1:33.741, pur potendosi godere il primo vero giro su una macchina di Formula 1, mentre l'inglese non ha potuto praticamente girare a causa dei problemi della sua Renault.
Poche vere e proprie sentenze da esprimere in questa mattinata ancora di rodaggio. Per ora si è visto un Hamilton abbastanza in forma e una Mercedes con buona affidabilità, una Ferrari che si conferma seconda forza, anche se oggi Raikkonen ha girato più lentamente rispetto a quanto fatto ieri dal compagno di squadra e una McLaren in totale sbandamento: rischia di essere l'ennesimo anno buttato al vento, soprattutto per Fernando Alonso.