Eccoci qui nuovamente a dover parlare di mancanza di equità e di provvedimenti adeguati nel giudicare da parte della FIA. Il pomo della discordia è stavolta rappresentato dalle sospensioni idrauliche, dichiarate inizialmente irregolari dalla FIA in una lettera di risposta a chiarimenti richiesti circa il loro utilizzo da Simone Resta, capo progettista della Ferrari. L'annuncio che questo sistema sospensivo era stato messo al bando ha agitato notevolmente l'ambiente nel team Red Bull, in quanto il progetto 2017 degli austriaci prevede l'utilizzo di sospensioni "intelligenti", ed essendo allora nei primi giorni di gennaio, il tempo a disposizione per rivedere la bozza portata avanti era assai poco. Inizialmente si era fatto anche il nome della Mercedes come utilizzatrice nel 2017 di sospensioni idrauliche, ma da Brackley prontamente hanno fatto sapere che sulla W08 non saranno presenti.
Ciò che è accaduto poi è storia recente: la Red Bull ha fortemente contestato la decisione presa dalla FIA, sottolineando come ormai modificare la vettura fosse quasi impossibile. Mentre tutti evidenziavano il gran colpo messo a segno da Resta nello scalfire qualche certezza alla concorrenza, la federazione ha però convocato tutti i team a Ginevra per un meeting, al termine del quale la FIA ha comunicato che sulle sospensioni in questione c'era bisogno di ulteriore tempo per fornire linee guida circa cosa fosse lecito e cosa no, annullando di fatto la messa al bando precedente, in attesa di rettifiche.
Peccato che ormai si è nell'ultimissima fase della progettazione delle vetture che sfocia nell'assemblamento finale per le presentazioni e per i test che si terranno a Barcellona a partire dal 27 febbraio. Per questo motivo, anche se le sospensioni intelligenti dovessero essere messe definitivamente al bando dopo le ulteriori valutazioni che andranno fatte, con tutta probabilità esse rimarrano ad equipaggiare le monoposto nella stagione 2017, divenendo di fatto irregolari solo a partire dal prossimo anno. A questo punto è chiaro che il rischio di vedere un campionato mondiale falsato è concreto, perchè ci potremmo trovare a discutere di macchine vincenti ma non conformi al regolamento tecnico, sapendo della loro irregolarità. Nel regolamento appena citato viene indicato vietato qualsiasi sistema che vada ad influenzare l'aerodinamica della vettura, e le sospensioni tanto discusse rientrano in quella cerchia, essendo in grado di poter variare le altezze della macchina in modo "intelligente". Ciò che la FIA ha combinato è proprio un bel pasticcio: se è vero che la bravura degli ingegneri sta nel cercare le zone a confine tra la liceità e l'illiceità delle soluzioni tecniche per trarre vantaggi, è anche vero che vetture irregolari dovrebbero andare squalificate per la loro non conformità al regolamento, e non dovrebbero essere permesse deroghe nella valutazione.
Si ritorna sempre al solito discorso quando accadono queste situazioni ben poco piacevoli per la Formula 1, ovvero quello legato al peso politico di alcuni team a svantaggio di altri. Red Bull, vuoi per la sua forza come multinazionale, vuoi per i titoli conquistati in serie tra 2010 e 2013, ha un potere politico molto superiore alla Ferrari che per prima aveva captato sentori di una possibile applicazione sulla vettura dei bibitari delle sospensioni idrauliche. Il rispetto dei regolamenti dovrebbe essere una regola alla base della F.1, eppure molto spesso così non è: agli stessi austriaci in passato furono perdonati gli scarichi soffiati che, seppur fossero una soluzione tecnica di altissimo livello, non erano conformi ai dettami della FIA. Gli appassionati vorrebbero che la Formula 1 tornasse ad essere caratterizzata dalle battaglie in pista e dallo spettacolo, non certo da lotte intestine tra i team alla ricerca di potere in grado di influenzare le decisioni dall'alto: dovrebbe essere l'essenza più pura del motorsport, non di certo un teatrino che ha tutte le sembianze della politica, come invece sembra.