Iniziano ad aumentare le difficoltà in questa Dakar e, come naturale aspettarsi, arrivano anche i primi, importanti colpi di scena. La terza tappa, da San Miguel de Tucman a San Salvador de Jujuy, prevede 364 km di prove cronometrate, corse ad altitudini spesso oltre i 3000 metri. La tappa prevede, poi, un tratto stretto e tortuoso, che porta fino a quota 5000 metri, attraverso un sentiero ben distante dal concetto di strada. Questo tratto, però, non è considerato ai fini della classifica, come deciso già dagli organizzatori alla presentazione della corsa. Il cronometro riparte più in basso, a quota 4000, e da li si prosegue fino all’arrivo,  posto ai 3800 metri di San Salvador de Jujuy. 

AUTO- Tra le auto trionfo Peugeot, che piazza i suoi tre principi nelle prime tre posizioni, grazie alla debacle delle tre Toyota, degne rivali in queste prime prove della casa francese. Alla fine il trionfo va a Stéphane Peterhansel, che supera i compagni Carlos Sainz e Sébastien Loeb. Il transalpino, perfetto interprete del raid, tanto da vincere 12 edizioni, è sublime lungo i 384 km di prove speciali. Gestisce nella prima parte di prova e si scatena, poi, nella seconda parte, dove dilata i distacchi, anche grazie ai problemi che colpiscono Nasser Al-Attiyah, principale rivale e costretto ad uno stop di un’ora circa.

Con il principe qatariota fuori dai giochi, il podio lo chiudono gli altri due piloti del Leone francese. 2° giunge Carlos Sainz, a cui Peterhansel rifila 1’54 e 3° Sébastien Loeb. Per l’ex iridato WRC il passivo è già più importante, dato che paga al connazionale 3’08”. Nessun problema per la sua leadership, ma i due compagni/rivali ora si avvicinano, con Sainz che sale al 2° posto e Peterhansel al 3°. 

Primo pilota non Peugeot è Mikko Hirvonen, a bordo della Mini. Il finlandese, ad inizio prova, da vita ad un duello a distanza con Loeb, che riporta alla mente i molti duelli nel mondiale Rally. Alla fine, il pilota Mini chiude la sua prova con un passivo di 3’57”. Segue, a distanza, un altro driver Peugeot, Cyril Depres, 5° ma a 7’48 dal fenomeno Peterhansel. Alle spalle dell’ennesimo pilota Peugeot troviamo le due Mini di Terranova ed Al-Raihj, distanziate di oltre 11’, dietro alle quali troviamo, finalmente, i primi segni del marchio Toyota. 8° tempo, provvisorio, per Nani Roma. Lo spagnolo, come gli altri compagni, è rallentato da varie noie alla vettura. A chiudere la Top 10 troviamo Martin Prokop, pilota Wrc, presentatosi ai nastri di partenza a bordo della sua Ford, che paga 19’06” da Peterhansel, e Jakub Przygonsky, Mini, subito dietro al connazionale polacco. 

Tornando ad Al-Attiyah, il principe del Qatar, dopo aver fatto il bello e cattivo tempo nella prima metà di speciale, commette un errore che lo porta fuori pista, con il suo Hilux che addirittura perde una ruota. Riparazioni di circa un'ora, poi il driver giunge al traguardo 28°, con un distacco che mette quasi sicuramente fine alle sue velleità di vittoria.

Fonte: Dakar.com

MOTO- Per quanto riguarda le due ruote, giornata di tonfi e trionfi. Il trionfo è tutto per Joan Barreda Bort, dominatore incontrastato della prova. Il tonfo è quello di Toby Price, vincitore della seconda tappa e sfortunato protagonista della terza. 

Lo spagnolo della Honda rifila una lezione a tutti, attaccando sin dal primo metro di gara. Ritmo elevatissimo e tempo di 4h23'41", a cui va sommato 1' di penalità, che gli permette di dominare la prova con 12'29" di vantaggio su Sam Sunderland, 2° al traguardo ed anche nella generale. Terzo tempo per Pierre Alexander Renet, outsider della vigilia, che chiude a 15'30" da Barreda, ma giusto davanti a Pedro Quintanilla e Paulo Gonclaves, entrambi staccati di oltre 16'. 6° tempo per il funambolico e spettacolare Adrian Van Beveren, giunto al traguardo con 22' di ritardo e con lo stesso tempo del terribile Franco Caimi, miglior rookie dopo le prime tre prove di questa Dakar. 

8° tempo per Farres Guell, giunto a 20'43" da Bort, che anticipa Toby Price, 9° di tappa con un ritardo di 21'51". Chiude la Top10 Ricky Brabec, giunto a 24'46" di ritardo. 

La classifica vede il balzo in testa di Barreda Bort, che precede Sunderland di 10'20", è Paulo Gonclaves a chiudere il podio. 4° Quintanilla, seguito da Price, che, nonostante la debacle di oggi, resta il principale avversario di Barreda, soprattutto in virtù di quanto mostrato nella seconda prova.

Fonte: Dakar.com

Mancano ancora 9 tappe alla fine di questa Dakar, ma già si iniziano ad intravedere le prime avvisaglie di battaglia. Potrebbe nascere un vero spettacolo, ora si sale verso il primo traguardo boliviano. Durante i 521 km della San Salvador de Jujuy-Tupiza, si incontreranno già le note dune boliviano, che potrebbero creare qualche grattacapo ai driver. 

Il profilo planimetrico della prova per moto e auto: 

Fonte: Dakar.com

Il profilo altimetrico della speciale, due tratti divisi da un piccolo tratto di neutralizzazione: 

  • Font3: Dakar.com