La "rivoluzione d'estate" che ha coinvolto il reparto corse della Ferrari, dopo la dipartita di James Allison, ha fatto sì che a capo del progetto tecnico fosse nominato Mattia Binotto, presente nella scuderia italiana dal 1995 come ingegnere motorista. Il suo lavoro è stato eccellente negli ultimi 2 anni per colmare il gap di potenza esistente tra la power unit della Rossa e quella della Mercedes, ma ora la sfida è decisamente più ardua per lui, in quanto avrà il compito di guidare lo sviluppo globale della vettura e non più dunque di occuparsi di un solo ambito di essa.
L'inverno è da sempre un periodo in cui gli ingegneri sono chiamati al massimo sforzo per progettare una monoposto migliore dell'anno precedente, ma è anche il periodo in cui a Maranello c'è il classico pranzo pre-natalizio dove sono presenti i responsabili della gestione sportiva ed i giornalisti. Proprio ieri ciò ha avuto luogo, e sono interessanti le dichiarazioni rilasciate da Binotto, che spazia tra la passata e la prossima stagione, affermando che "ci saranno molti cambiamenti nel regolamento per quanto riguarda l’aerodinamica, le monoposto saranno molto più veloci in curva, accelerazione, frenata. Ma non posso credere che a Maranello non si sappia costruire una macchina così.. E’ solo questione di tempo per tornare in alto, ciò che in alcune occasioni quest'anno ci è mancato è stata la reattività. Dobbiamo cioè riuscire ad introdurre nuove soluzioni tecniche prima che lo facciano gli altri".
Infine Binotto spende parole di lode per l'impegno profuso da ciascuno in questo momento, sottolineando come il lavoro fatto possa far ben sperare nel futuro. Conclude dicendo che "il gruppo che abbiamo creato è un bel gruppo, sta lavorando in modo molto unito, si sta impegnando, si confronta, si litiga quando capita, ma viene fuori sempre con una soluzione. Se c'è un po' di ottimismo, viene da come si sta lavorando".