All’appello mancano Abu Dhabi e Brasile, terre di conquista di Rosberg lo scorso anno, quando Hamilton, dopo aver conquistato il titolo ad Austin, si presentò in “ciabatte” agli ultimi appuntamenti. In questa stagione la storia potrebbe cambiare, perché ad inseguire è l’inglese e perché al figlio di Keke basterà gestire anche con un secondo e un terzo posto.
Con la macchina a disposizione, è facile dire che arriveranno nelle prime due piazze, ma, come visto pochi giorni fa, Rosberg sta sentendo un po’ la tensione del primo titolo, gli sta venendo il "braccino". Verstappen ha fatto paura alla Mercedes, non solo perché ha centrato Rosberg al via e quasi durante la fase di sorpasso, ma anche perché le prestazioni Red Bull erano molto vicine a quelle Mercedes, nonostante la casa austriaca avesse scaricato, nel senso aerodinamico, la macchina, stravolgendo quello il credo naturale. Si è avvicinata anche la Ferrari e tutti speriamo che nel mucchio che si giocherà podio e vittoria ci sarà anche la Rossa.
Tornando ai due contendenti, Hamilton è rilassato, molto di più di quando si presentò a Suzuka dopo il GP della Malesia, in cui aveva la vittoria in tasca. Rosberg ha approfittato di questa debolezza per andare via nel Mondiale e lasciare l’inglese con l’acqua alla gola. Ora i ruoli potrebbero essere invertiti, perché quello "al limite" è sembrato il tedesco, festante sul podio per un secondo posto sudatissimo.
Il titolo per lui non è mai stato così vicino e forse questo sta alterando la sua stabilità. In Messico, Rosberg è stato sempre lontanissimo da Hamilton, così come in America, dando nuova linfa al tre volte campione del Mondo che ora sente l’odore del sangue.
Ad Hamilton non servirà soltanto vincere, ma avrà bisogno dell’aiuto degli altri piloti, competitività delle vetture permettendo. 19 punti sono tanti e pochi allo stesso tempo, perché con questo punteggio basta una posizione più avanti o più indietro per cambiare tutto. Attenzione anche alla sorte, che è in pieno debito con Hamilton e chissà che non faccia un brutto scherzo a Rosberg.