Fenomeno o pazzo scatenato autorizzato a fare quello che gli pare e piace? Questa è la domanda che tutti si stanno ponendo su Max Verstappen. Il pilota olandese da inizio anno si rende spesso protagonista di episodi non proprio correttissimi nei confronti dei colleghi, che il più delle volte ne pagano le conseguenze.
Siamo ormai a fine stagione e in Messico, per l’ennesima volta, Max si rende attore di un’azione a dir poco sconsiderata. Con le gomme ormai stressate da una gara al tramonto, Verstappen si vede piombare alle spalle Sebastian Vettel, velocissimo con le coperture medie, montate 20 giri dopo il rivale. Appena raggiunto Verstappen, Vettel lo attacca subito, come un leone fa con una gazzella, l’olandese, per difendersi, prova ad allungare la staccata il più possibile, ma le gomme, ormai usurate, si bloccano e lo mandano nella via di fuga. Lui, ignobilmente, allunga sul tedesco, traendone vantaggio e nonostante i richiami del box, che gli ordina di restituire la posizione, se ne frega opponendosi in maniera scorretta, con cambi di traiettoria e zigzag pericolosi per chi, come Vettel, si appresta ad attaccarlo.
L’olandese fa da tappo al tedesco, che, imbufalito, non le manda a dire, apostrofando a più riprese Verstappen. Solo che da dietro, in maniera arrembante, arriva Daniel Ricciardo, con gomme freschissime e pronto a saltare i due rivali in un colpo solo. Vettel, a questo punto, pensando già al dopo-gara, decide di difendere la posizione dall’attacco dell’australiano. I due arrivano a contatto, concedendo così a Verstappen di fuggire via in vista dell'arrivo.
Sul traguardo, l’immaturità del giovane esplode nell’esultanza sotto il muretto, quasi come a festeggiare una vittoria. Vettel lo affianca e, preso dall’ira, a gesti richiama il rivale, la risposta di Max è un dito medio. Bravo Max, non solo scorretto, ma anche maleducato ed irrispettoso.
La direzione gara non riesce a chiudere gli occhi in questa situazione e decide di penalizzare il driver della Red Bull. La penalità sembra quasi una forzatura, tant’è che i commissari gli danno solo 5”, solo per farlo scendere dal podio e retrocederlo anche alle spalle del compagno Ricciardo.
Nel dopo gara, non contento, intervistato dalle Tv mondiali, si esprime così: “Non ho ceduto la mia posizione perché dal box non erano sicuri, non era confermato e se guardiamo le immagini è successa la stessa cosa alla prima curva con Hamilton e Rosberg. Anche loro hanno tagliato la prima curva avvantaggiandosi della situazione, dunque non capisco perché debba essere penalizzato io e non Lewis e Nico.
E' una sanzione che non avrebbero dovuto darmi. Non è il mio comportamento da criticare, ma quello di Sebastian. Urla alla radio come un idiota, oggi si è comportato come un frustrato, dovrebbe tornare a scuola. E poi per la mossa che ha fatto su Daniel, è ridicolo. In frenata continuare a curvare mentre la macchina si affianca. Io non l'ho mai fatto, io mi muovo in frenata ma prima che la vettura si affianchi”. Una difesa "vecchia", simile a quella di Spa, un personaggio costantemente un passo oltre il limite.