Che la Mercedes abbia vinto a Monza non è una notizia e non fa notizia neanche la doppietta. Lo stupore forse viene dal posizionamento, perché Rosberg ha preceduto Hamilton. Ma non ci concentriamo su questo ma bensì sul fattore gomme. La strategia dei tedeschi era quella da sottolineare come più “lenta” nonostante l’unica sosta perché le gomme soft, ma soprattutto le medie, erano da considerare meno performanti delle supersoft. Di regola dovrebbe essere così, ma non quest’anno e non con una Mercedes così avanti rispetto a tutti. La Ferrari, unica antagonista nella gara di ieri, ha tentato di essere aggressiva montando, nei due pit, la supersoft e la soft ma questo non è bastato perché la velocità dei rivali è stata irraggiungibile.
Già da inizio gara, tranne nei primissimi metri, si era capito che non ci sarebbe stata storia perché Rosberg è scappato via con le soft mentre Hamilton annaspava, per sue colpe, in mezzo al gruppo, anche se non c’erano dubbi sul fatto che una volta tornato davanti sarebbe andato via insieme al compagno. L’imbarazzante superiorità si è notata ancor di più con le gomme medie, di marmo per tutti ma non per i tedeschi che hanno una macchina aliena costruita alla perfezione. Il passo era praticamente identico alle Ferrari, che montavano il compound più morbido, tranne negli ultimi giri dove Hamilton e Rosberg hanno tirato i remi in barca visto il vantaggio abissale su tutti.
Le considerazioni da fare sono tante, partire dalla differenza di prestazioni tra le vetture, ma si potrebbe anche lanciare una mezza provocazione al fine di far aumentare lo spettacolo. Perché non far correre le Mercedes con una mescola più dura per il resto della stagione? Si avrebbe, forse, più competizione e più spettacolo perché ieri le Frecce d’argento avrebbero vinto anche facendo 3 o 4 soste senza problemi.