Ultima tappa prima della pausa estiva per la Formula 1, che arriva in Germania per il dodicesimo appuntamento stagionale. Si torna ad Hockenheim dopo un anno di stop, in cui il Gran Premio di Germania non è stato disputato per problemi economici. Per Sebastian Vettel è la prima gara di casa in rosso, dunque. Ma prima di scendere in pista, alcuni piloti si sono riuniti per la consueta conferenza stampa, che apre ufficialmente il weekend di gara. A rispondere alle domande dei giornalisti proprio Sebastian Vettel, insieme a Rio Haryanto, Nico Hulkenberg, Pascal Wehrlein, Felipe Nasr e Daniel Ricciardo. Tanti i temi discussi, dal tanto criticato Halo alle bandiere gialle, fino alle aspettative per questa gara.
SEBASTIAN VETTEL (FERRARI) – L’addio di Allison? Non c’è molto da aggiungere a quanto comunicato dalla scuderia. Mattia Binotto è nel team già da tempo, ha una grande esperienza e conosce la squadra come le sue tasche. Ovviamente sarà diverso, ma non cambierà più di tanto. Noi in realtà stiamo già lavorando con tutte le nostre forze per la macchina dell’anno prossimo, ma c’è ancora molto da imparare da quest’anno e sarebbe sbagliato dimenticarci della stagione in corso, anche se dall’anno prossimo ci sarà un approccio diverso per il cambiamento di regole. Penso che abbiamo le giuste persone in squadra, si è parlato molto del nostro presidente e delle sue aspettative su di noi. Marchionne è molto coinvolto, ci spinge con convinzione e spesso è a Maranello e trascorre parecchio tempo con noi. Sa di cosa parla e cerca sempre di capire cosa succede. Credo che la direzione intrapresa sia quella giusta, c’è esperienza e anche Maurizio Arrivabene è nell’ambiente della Formula 1 da parecchio tempo e sta facendo un ottimo lavoro.
È la mia gara di casa e sì, il pensiero va a Schumacher. Io credo che sia stato il primo campione del mondo tedesco e la prima persona ad aver reso la Formula 1 davvero popolare in Germania. Non avevamo avuto un eroe locale, c’erano tanti piloti tedeschi, ma solo uno che è stato così vincente ed ha ovviamente attirato molta attenzione. I motivi dello scarso interesse per la Formula 1? Entrare nel Motodrom ai vecchi tempi era diverso perché la pista era diversa, ora ci sono tanti spalti lungo tutto il tracciato al posto degli alberi e negli ultimi anni la Formula 1 non è stata altrettanto popolare ed i fan seguono la tendenza della stampa. Si sono perse le emozioni, lo sentiamo già dalle macchine, che sono più silenziose. In curva sono velocissime, ma non essendo rumorose non hai questa impressione. Poi i biglietti sono troppo cari, se costassero di meno la gente sarebbe più invogliata a partecipare ai weekend di gara.
Credo che abbiamo le macchine che abbiamo, siamo molto soddisfatti. Certo, ci manca qualcosa per poter davvero mettere in difficoltà le Mercedes, ci mancano 3-4 decimi per arrivare fino a 7-8 decimi per giro e questo permette loro di vincere con una certa facilità. Ma estrarremo il massimo dalle nostre macchine facendo il miglior lavoro possibile e provando a mettere pressione. Poi ci sono tante variabili. La natura della pista è più adatta alle Ferrari rispetto all’Ungheria, ma detto questo il rivale per la vittoria sarà sempre la Mercedes. Proveremo a tenere il passo, sarebbe bello salire sul podio, correrò in case e sarebbe bello regalarlo al pubblico. Se ci dovesse essere la possibilità di vincere e non potessi sfruttarla non sarei contento, ma se la situazione è normale siamo competitivi.
L’Halo? Sono molto sorpreso da questi commenti negativi, perché il 90-95% dei commenti era a favore, ma ora sembra che la maggior parte dei piloti sia contraria. Sarà anche brutto da vedere, ma niente può giustificare la morte. Abbiamo visto tutti cosa è successo in pista e sarebbe la prima volta nella storia dell’umanità che impariamo una lezione da un’esperienza negativa. Io credo che alla fine la Fia può fare quello che vuole, perché se la motivazione è la sicurezza possono fare quello che preferiscono.
Doppie bandiere gialle? Reagirò spontaneamente. Ero davanti a Nico ed ho alzato il pedale, forse l’ho alzato troppo. Quando le vedi doppie dovresti avere doppia cautela. Dopo quanto successo la settimana scorsa però non dobbiamo cambiare l’approccio, dobbiamo sempre rallentare perché potrebbe esserci pericolo in pista. Vedremo come andrà la discussione che avremo noi piloti domani, aspettiamo e vedremo. Da quando ci sono i sensori è tutto più complicato: quando si ha una bandiera gialla devi rallentare di due decimi, con due bandiere gialle di cinque, ma questo è un accordo verbale, non c’è nulla di scritto. Nel passato forse era più semplice perché non c’erano tutti questi sensori. Domani comunque ne parleremo e spero di trovare un accordo comune.
RIO HARYANTO (MANOR) – Arrivare cinque volte su sei davanti al proprio compagno di squadra in qualifica è un risultato positivo. Però voglio migliorare anche in gara. Stiamo lavorando sodo per questo, ci sono state alcune occasioni in gara in cui non sono riuscito a essere alla sua altezza, quindi devo continuare a lavorare. Il mio contratto è per un anno, ovviamente ci sono alcuni obblighi e il mio managment sta lavorando duro per adempierli e ringrazio le persone in Indonesia per il sostegno.
NICO HULKENBERG (FORCE INDIA) – È difficile dire se questa pista non sia adatta per la nostra macchina. In Ungheria abbiamo avuto un weekend difficile, tutto è andato per il verso sbagliato, avevamo un potenziale maggiore rispetto al decimo posto che invece abbiamo ottenuto. Speriamo di essere più competitivi questo weekend, l’obiettivo è quello di essere davanti a Toro Rosso e McLaren e stare con le Williams.
Sull’Halo ci sono opinioni contrastanti, alcuni a favore, altri meno. A livello estetico non è così bello, in alcuni casi probabilmente la sicurezza aumenterebbe, però penso che la Formula 1 sia già piuttosto sicura e credo che bisogna mantenere un elemento di pericolo per avere gare spettacolari. Ma la decisione non viene presa da noi piloti. Credo che oggi ci sarà una riunione e vedremo cosa succederà.
Il team è cresciuto ed è diventato un contendente più solido: nel 2011 sono arrivato come riserva, poi nel 2012 sono stato promosso a pilota ufficiale, ma quando sono tornato ho notato grossi progressi. Ho visto un bel team fatto da persone competenti, con una nuova fabbrica vicina a Silverstone. Tutto questo ci ha permesso di prendere una direzione giusta e ovviamente ti rende competitivo in pista.
FELIPE NASR (SAUBER) – È una bella notizia, sono felice per la Sauber che abbia avuto questi nuovi investitori che hanno preso il comando, perché portano più stabilità all’interno del team. Soprattutto per i dipendenti, hanno recuperato la serenità e possono concentrarsi sul lavoro quotidiano. Eravamo molto limitati per quando riguarda lo sviluppo, non avevamo le risorse per farlo e ora potranno accadere molte cose. Credo ci siano investitori svizzeri alle spalle e ci aspettiamo dei discreti aggiornamenti da portare a fine estate e vogliamo che la macchina torni competitiva. Io ci credo, ho fato tutto quello che potevo nelle ultime gare, ma ci manca qualcosa, dobbiamo riuscire a qualificaci un po’ più in alto, ma speriamo che molto presto potremo celebrare i nostri primi punti.
Io sono a favore Halo, non è bellissimo, ma d’altro canto la sicurezza deve essere la priorità. Per il momento credo che sia qualcosa di meglio rispetto a quello che abbiamo e deve essere una priorità nella lista della sicurezza, ma la gente magari dovrà abituarsi.
PASCAL WEHRLEIN (MANOR) – Correre qui in Germania davanti al mio pubblico è davvero fantastico per me, nel 2000 ero qui sugli spalti a guardare la mia prima gara dal vivo ed è bellissimo tornare qui da pilota. Spero di poter ottenere un bel risultato, la pista non si adatta molto alle nostre caratteristiche, ma spingerò il più possibile sperando di poter ottenere un bel risultato.
Io sono a favore dell’Halo, soprattutto dopo presentazione della settimana scorsa. Magari non è così bello da vedere, ma può salvare le nostre vite.
DANIEL RICCIARDO (RED BULL) – In realtà, dopo le delusioni delle gare di Barcellona e Monaco ho ampliato le mie motivazioni. È stato bello salire sul podio lo scorso weekend, il podio l’ho ottenuto anche a Monaco, ma non me lo sono goduto come a Budapest, perché non sali sul podio ad ogni gara, con i tifosi e lo champagne…è una bella ricompensa. Il 100esimo gran premio è un bel traguardo, sembra tutto molto veloce, ma è stato un percorso molto graduale. Credo che ci possano essere altre piccole possibilità per la Red Bull, magari Singapore, dove lo scorso anno la Mercedes non è stata particolarmente incisiva. Se ci sarà la stessa tendenza anche quest’anno ci sarà l’opportunità, così come per le gare bagnate, perché riequilibrano i valori. Però siamo vicini alla Ferrari nei costruttori ed è molto positivo questo, cerchiamo di continuare così. Cercare di ottenere podi con regolarità sarebbe positivo. Se tutto va come deve andare, qui le Mercedes saranno chiaramente più veloci, ma c’è sempre qualche variabile. La pioggia ci aiuta per esempio. In condizioni come quelle abbiamo più opportunità, si possono commettere più errori o qualcosa di simile. Cercheremo di fare tutto quello che possiamo e se si dovesse aprire una opportunità come a Barcellona, la vorremo fruttare. Sarebbe bello batterli con loro in pista però, sarebbe più soddisfacente.
Il team radio di Max una frecciata a me? Credo che nelle prime parti di gara c’è sempre un momento in cui bisogna gestire le gomme, perché bisogna cercare di arrivare ad un giro prestabilito, in modo da non dover cambiare la strategia. Le mie gomme son durate comunque di più rispetto a Max, il suo team radio non è stata una frecciata per me, ma un momento di frustrazione per le gomme. Sono comunque impressionato per quanto veloce va sua nonna, deve essere davvero brava.
Con il cambio di regolamento nel 2017 sono fiducioso del fatto che la nostra macchina sarà più veloce. Dovrebbe diventare anche qualcosa di più fisico, sento che è veloce, ma mi piacerebbe che fosse ancora più veloce. Il carico aerodinamico dovrebbe aumentare, quindi dovrebbe essere più divertente.
Noi diciamo che l’Halo renderà le cose più sicure ed è vero, ma questo non vuol dire che i rischi che corriamo saranno inferiori. Da quanto ho capito, questa soluzione ci dovrebbe aiutare in caso di incidenti casuali, ad esempio se qualcosa vola per aria. Credo che sia sicuramente per sbarazzarsi di questo tipo di rischio, ma per noi che ci mettiamo al volante e spingiamo al massimo in curve tipo l’Eau Rouge non cambierà niente. Siamo dei piloti,cerchiamo solo di eliminare gli incidenti casuali.
Le bandiere gialle di sabato scorso? Ero pronto a rallentare molto ed ho dovuto farlo. Mi arrabbio anche quando vedo persone che vanno più veloci con una sola bandiera gialla, con una doppia a maggior ragione. Il segnale è ancora più forte, significa che c’è qualcuno in pista, se ne deve discutere e rendere tutto più chiaro, perché si deve notare la differenza.