Non ci resta che piangere, recita il titolo di un celeberrimo film. Deve averlo pensato spesso, Fernando Alonso, nel corso del 2015, affondato da una scommessa – il passaggio in McLaren – che rischia di pensionarlo prima del tempo. Doppiamente frustrante se il team che hai lasciato perché “secondo o ultimo non cambia niente” sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) finalmente poter ambire al titolo.
“La Ferrari iridata al termine di questo campionato la considererei come una vera sofferenza visto che il mio contratto in teoria sarebbe stato valido fino al termine del 2016. – così lo spagnolo ad Autosport – In fin dei conti però davanti a questa possibilità c’è un grande ‘se’”.
Nessun dubbio invece sulle sue possibilità iridate: zero spaccate. Ron Dennis è stato chiaro: la Mclaren-Honda ha fatto progressi ma non basteranno a insidiare i primissimi. Fernando vivrà almeno un altro anno di purgatorio e, conoscendolo, non ci vorrà molto prima che torni a manifestare insofferenza.
“Personalmente sono molto contento del momento che sto vivendo. Nel team si respira entusiasmo e dedizione. Non so quando accadrà, ma sono convinto che prima o poi la partnership di Woking con la Honda tornerà ad essere vincente. Per il resto concludere in piazza d’onore o più indietro per me è uguale. In pratica è frustrante allo stesso modo anche se capisco il punto di vista dei tifosi”. L’impressione è che non ci creda più neanche lui.
A Melbourne scatterà il nuovo format delle qualifiche ‘shoot-out’, che escluderà il pilota più lento ogni 90” a partire dalla metà di ogni fase. Un meccanismo teso a incentivare l’attività in pista e favorire eventuali sorprese specie in caso di pioggia, come sembra possa accadere già sabato prossimo. Incognita che Alonso sembra comunque non temere.
“In F1 abbiamo tanti piloti talentuosi e tante persone intelligenti che conoscono nei dettagli le nuove regole. Non penso che cambierà molto rispetto al passato. – ha commentato l’asturiano - Tutti i team arriveranno a Melbourne con le tabelle di lavoro già pronte. Non credo che sarà necessario un periodo di adattamento. Noi piloti non avremo difficoltà e faremo giri molto veloci quando ne avremo bisogno”.
Se per team e piloti non cambierà granché di tutt’altro avviso potrebbe essere il pubblico, già disorientato da tecnologie e regolamenti oltremodo contorti. “Non avrei modificato nulla. La F1 è uno sport molto complesso, molto difficile da capire per i non appassionati. Forse per quest’ultimi, il nuovo sistema sarà più complicato del previsto. Avranno bisogno di qualche gara prima di capirlo al meglio”.