"Tante cose nella vita si avverano al momento giusto. Specialmente nel mio mondo. Pe me è arrivato il momento di appendere il casco al chiodo e di considerare completato il percorso" così inizia il lungo, e molto sentito, intervento con il quale Susie Wolff annuncia il suo ritiro. Nell'articolo scritto per l'Huffington Post e rilanciato poi da lei stessa sui social, la pilota fa il punto della sua carriera, racconta il suo percorso per arrivare a salire su una monoposto di Formula1 e dice di non rimpiangere il fatto di non essere riuscita a disputare un gp.
"Sono stata cresciuta da genitori brillanti che mai una volta mi hanno fatto pensare che il motorsport fosse più adatto a ragazzi o che stessi prendendo una strada abbastanza insolita per una ragazza. Loro mi hanno instillato la convinzione di poter raggiungere qualsiasi traguardo se fossi stata determinata e avessi lavorato sodo. A 13 anni, il sogno e il traguardo è diventata la formula 1. Vi sono arrivata davvero molto vicino. Ho cercato e lottato molto duramente per riuscire a entrare in quella griglia di partenza, ma con quello che è successo all’inizio di quest’anno e con l’ambiente che esiste ora in F1 non è probabile che succeda". La Formula1 di oggi, insomma, non è ancora pronta ad accogliere una donna sulla sua griglia di partenza. Viene da chiedersi se lo sarà mai e la risposta non è così facile.
Avere una donna sullo schieramento di un gran premio farebbe sicuramente gola agli sponsor e potrebbe essere una novità "interessante" per risollevare gli ascolti di uno sport sempre più in crisi, ma viene da pensare che ci sia qualche altro impedimento, più "tecnico" o politico forse che non è ancora pronto ad essere messo da parte. Susie Wolff, però, con la sua storia rappresenta qualcosa di grande ed è lei stessa che lo spiega: "Io ho avuto il coraggio di essere diversa, voglio incoraggiare altre a fare lo stesso."
Ed è proprio questo incoraggiamento dato a chi vuole essere "diversa" proprio come lei il messaggio più bello che lascia l'avventura di Susie Wolff nel mondo del motorsport. Avere un sogno, crederci, inseguirlo con fatica, provarci e fare tutto quello che si può per realizzarlo che sia fino in fondo o meno: Ecco perché quando Susie disputerà la sua ultima gara alla Race of Champions sarà un piccolo dispiacere, perché mancherà quella piccola grande donna che indossa la tuta Williams e si cala in macchina per disputare test e libere pur sapendo che non riuscirà mai a correre un vero e proprio gran premio di Formula1. Un esempio bello, pulito e positivo, non solo per le donne.
Ora Susie si dedicherà ad altro: "I temi di cui voglio occuparmi. Voglio restituire qualcosa di quanto ho ricevuto e voglio dare un sostegno alla prossima generazione. Assieme alla MSA (Motor Sports Association) lanceremo una nuova iniziativa volta a celebrare le donne che hanno successo nel motorsport , in pista e fuori pista e illustreremo alla prossima generazione le scelte per loro possibili nel motorsport ". Ancora una volta un impegno bello e importante, per il quale si merita tanto sostegno e un grande in bocca al lupo.