Aspettando il Gp di Ungheria facciamo il punto della situazione sulle dirette rivali della Ferrari, Mercedes e Williams.
Mercedes arriva sul toboga di Budapest nettamente in vetta alle classifiche piloti e costruttori, forte di un dominio tecnico che prosegue ininterrotto dallo scorso anno. La F1-W06 vanta 8 vittorie e 7 secondi posti in 9 gare, si è fatta sfuggire una sola vittoria (Vettel in Malesia) in condizioni climatiche atipiche finendo comunque a ridosso del vincitore: un ruolino di marcia inarrestabile che la pone come logica (stra)favorita per le restanti gare in calendario.
Il dominio Mercedes si è ulteriormente rafforzato a partire dal Canada, dopo le modifiche alla power unit introdotte per incrementarne l’affidabilità e senza ricorrere ai gettoni di sviluppo; modifiche che hanno riscavato un solco notevole con le Ferrari e il resto del gruppo. Il segreto, ovvio, non risiede solo nella potenza massima e nella capacità di erogarla.
A Brackley hanno anche allestito telaio e sospensioni capaci di mantenere gli pneumatici nella corretta finestra di utilizzo, l’auto scivola meno delle altre evitando l’innalzamento delle temperature e, di conseguenza, un maggior degrado. A Silverstone tale aspetto è stato ben evidente nelle curve Vale e Club, dove le Mercedes accumulavano un vantaggio incolmabile per gli inseguitori. Non inganni l’andamento della gara, falsato dalla partenza a rilento che le ha costrette ad inseguire le pur competitive Williams: le Mercedes restano di gran lunga superiori e meritano la palma di favorite anche sul tortuoso tracciato ungherese, che certo non favorisce il maggior allungo del motore tedesco.
Lo stacco frizione andrà rivisto: l’Hungaroring non si presta ai sorpassi e se dovesse ripetersi quanto visto in Inghilterra, Hamilton e Rosberg avranno le loro gatte da pelare. Passare in pista monoposto competitive come Ferrari e Williams sarebbe proibitivo anche per loro; la strategia dell’undercut, utilizzata con successo da Hamilton in Inghilterra, potrebbe invece rivelarsi un’arma a doppio taglio, col rischio di ritrovarsi imbottigliati nella pancia del gruppo senza poter sfruttare la gomma nuova.
Le Williams sono le monoposto più attese dopo l’exploit “abortito” di Silverstone. Le modifiche alla power unit Mercedes portate in Canada e i recenti sviluppi aerodinamici hanno permesso un balzo nelle prestazioni sfruttato solo a metà dal team inglese. Sulle rive dell’Ontario è arrivato il primo podio firmato da Bottas; in Austria è stato Massa ad occupare il gradino più basso, approfittando delle sfortune di Vettel; a Silverstone la pioggia ha negato alla scuderia di Grove un bottino ancor più cospicuo.
L’Hungaroring è un tracciato ad alto carico tra i più lenti del calendario, non adatto alle qualità velocistiche della FW37: è probabile che vedremo le Williams ancor più competitive nei gp di Spa e Monza, piste ad alta velocità di percorrenza dove l’anno scorso si piazzarono proprio alle spalle del duo Mercedes. La Ferrari è avvisata.