Otto mesi dopo il terribile incidente di Suzuka, Jules Bianchi continua a combattere la sua battaglia per la vita, ma le speranze sono ormai sempre più flebili, come lascia intendere, per la prima volta in tutto questo tempo, anche suo padre. “La cosa più importante per noi è che Jules sia vivo. Sta combattendo con le armi che ha, ma in termini neurologici non so quanto possa fare allo stato attuale” ha dichiarato Philippe Bianchi durante un’intervista a Canal+.
“Sapere che lui sta combattendo ci dà tanta speranza e questo per noi è molto importante. Finché c’è vita c’è speranza, ma dopo un po’ puoi sperare solo in un miracolo”. La situazione, infatti, al momento “è stagnante” e questo sicuramente non aiuta chi, ogni giorno, vive questa lotta insieme al giovane pilota francese: “I progressi neurologici di Jules non sono quelli che vorremmo. Ogni giorno quando ci svegliamo pensiamo alla vita di Jules, ma anche alla possibilità della sua morte perché sappiamo che stiamo vivendo una situazione nella quale da un momento all’altro può succedere qualsiasi cosa, è una sensazione terribile. Sicuramente essere in quel letto di ospedale non è una cosa che Jules vorrebbe, quella non è la sua vita. Ma noi non possiamo smettere di sperare.”
Domenica la Formula1 scenderà in pista per il Gran Premio di Montecarlo, proprio dove l’anno scorso Bianchi era riuscito in un’impresa storica, portare la piccola Marussia al nono posto: “Fare punti in Formula1 era il sogno di Jules e io ho avuto la fortuna di essere presente e di essere stato il primo ad abbracciarlo quando c’è riuscito. Sono momenti incredibili”.
Questi bei ricordi aumentano però la rabbia per la triste sorte di un giovane talento che ha commosso e continua a coinvolgere emotivamente milioni di appassionati in tutto il mondo. Un affetto per il quale la famiglia Bianchi non perde occasione di ringraziare: “Tutte le persone che pensano a lui e ci mandano messaggi di sostegno danno forza a Jules e noi siamo molto toccati da tutto questo. Nonostante il terribile incidente Jules è ancora qui e continua a combattere”.