“È la fine di un’epoca.” Così esordisce Luca Cordero di Montezemolo, ormai ex presidente della Ferrari, durante la conferenza stampa di addio. Dopo 23 anni molto intensi, l’ormai storico presidente della rossa rassegna le sue dimissioni, che avranno effetto il prossimo 13 ottobre, dopo i festeggiamenti per i 60 anni di Ferrari in America, data in cui la sua carica verrà effettivamente ricoperta da Sergio Marchionne, amministratore delegato di FCA. La conferenza stampa congiunta di Montezemolo e Marchionne, tenutasi a Maranello, è cominciata attorno alle 14.00 per concludersi alle 15.11.
Per Luca Cordero di Montezemolo questo “è un giorno importante perché dopo 23 anni passati molto in fretta oggi rassegno le dimissioni dalla Ferrari: e le rassegno perché obiettivamente credo che sia finita un'epoca, un ciclo molto importante dell'azienda e grazie ai risultati, alla formula della Ferrari stessa, si apre un altro ciclo che spero penso e auguro che possa essere ancora più importante”. Ammette che aveva pensato di concludere la sua storia in Ferrari l’anno prossimo, ma “questo evento è un punto fondamentale e nuovo ed è giusto si apra in maniera diversa, con l'amministratore delegato dell'intero gruppo, a dimostrare che è un'operazione di squadra.” Uno sguardo poi al passato, da quando prese le redini della scuderia del cavallino rampante: “La Ferrari è cresciuta molto, da quando abbiamo iniziato nel 1991. Lo dico davanti ad Amedeo Felisa, che ha cominciato nel 1991 come un tecnico di qualità, è da anni amministratore delegato e lo rimarrà. Piero con cui abbiamo passato molto tempo assieme e mi disse sono tanti anni che non vinciamo in Formula 1, molto di più dal 2008 ad oggi. Devo ringraziare per il contributo Jean Todt ed un pilota straordinario, che ha fatto la storia di questa azienda, come Michael Schumacher. E' stato eccezionale, ma è inutile guardare indietro.” Rimpianti? “Se uno non li avesse, sarebbe presuntuoso o pazzo. Ma, se me lo consentite, me li terrò per me. C'è un grosso sforzo di ristrutturazione e c'è un cantiere importante, vogliamo riaprire presto il ciclo.” Per quanto riguarda la pista, “Si stanno creando tutte le premesse per un nuovo ciclo. C'è un po' di rimpianto per aver perso due Mondiali nel 2008 e nel 2012, considero fortemente negative solo le ultime due stagioni. Da Kimi [Raikkonen] ci aspettiamo un finale di stagione forte, da Fernando [Alonso] in gara ci aspettiamo di sfruttare tutte le opportunità che si possano porre. Ma il tema fondamentale è avere una macchina competitiva.” Montezemolo ci tiene poi a chiarire a proposito di presunti attriti con Marchionne: “Con Sergio ci siamo parlati molto, ci sono state delle incomprensioni nel weekend ed il motore rotto di Alonso non ha aiutato. La Ferrari è la parte principale della mia vita ed è importantissimo il mio legame con il territorio. Rimarrà, perché la Ferrari vuol dire passione, guardando avanti, ma mantenendo saldi i legami con la storia e la tradizione.” Ammette come quest’anno la squadra abbia un po’ sottovalutato le difficoltà del nuovo motore, ma non manca di augurare un ritorno rapido della Ferrari alla vittoria, ringraziando anche tutti i tifosi per la fedeltà anche nei momenti più difficili. Conclude dicendo che lascerà ufficialmente il comando il 13 ottobre, quando verrà presentata la nuova Speciale Spider al Salone di Parigi, e che “sono contento di lasciare un'azienda in queste condizioni, con premesse per un'ulteriore crescita. Sono contento di aver fatto fino in fondo il mio dovere e di aver gestito questa azienda straordinaria.”
La parola va poi al futuro presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, che esordisce così: “Non c'è molto bisogno di aggiungere molto altro. Voglio chiarire un paio di punti: non c'è la minima intenzione di integrare le operazioni di Ferrari nel sistema Fiat/Chrysler. Voglio proteggere l'integrità della Ferrari. Il successo della Ferrari è dovuto, in gran parte, che sia un marchio unico e non può appoggiarsi sul resto del sistema Fiat/Chrysler.” Concorda poi con Montezemolo a proposito degli screzi di cui si è parlato molto in questi giorni: “L'amicizia tra me e Luca continua, non è stata impattata dal polverone del weekend. E' da parecchie settimane che parliamo di questo passo, era solo da stabilire la tempistica”, ringraziando poi lo storico presidente Ferrari per l’amicizia. Esclude poi assolutamente la possibilità di una ‘Ferrari americana’, chiarendo che “la Ferrari è nata e morirà in Italia, altrimenti non sarebbe più una Ferrari. L'idea di una produzione fuori dall'Italia è inconcepibile.” Per quanto riguarda le competizioni, “Ci siamo incontrati con Mattiacci, c'è un cantiere aperto. Sappiamo benissimo quali sono le sfide da vincere. Non voglio parlare di altro e non credo questa sia una grande stagione. Mettiamoci l'animo in pace. Sono sicuro che, in futuro, ripeteremo i successi. L'azienda è in floride condizioni, ha cassa ed è motivata, con grandissimi piani per il futuro. Il cambiamento non è forzato da una mancanza di gestione, Luca ha fatto un grandissimo lavoro nel ristabilire i conti e nel posizionarla a livello eccezionale. La Gestione Sportiva continua ad essere un elemento essenziale per la Ferrari, bisogna vincere in pista, perché fa parte del DNA.”
È lunga la storia che lega Luca Cordero di Montezemolo alla Ferrari: è entrato nella scuderia del Cavallino nel 1973 come assistente di Enzo Ferrari e responsabile della Squadra Corse, vincendo tre Campionati mondiali costruttori in Formula 1 (1975-1976-1977) e due mondiali piloti con Niki Lauda (1975-1977). In quell’ultimo anno lascia la Ferrari occupando altri ruoli di rilievo, come in FIAT o come organizzatore prima dell’America’s Cup e poi della Coppa del Mondo di Calcio Italia ’90. Nel 1991 ritorna in Ferrari come Presidente e Amministratore Delegato (quest’ultimo incarico fino al 2006). Ingaggia Jean Todt, che nel 2000 riporta alla scuderia di Maranello la vittoria del campionato del mondo di Formula 1 con Michael Schumacher. I successi si susseguono: dal 2001 al 2004 Ferrari ottiene sia il titolo Piloti che quello Costruttori, cosa che si ripeterà anche nel 2007, mentre nel 2008 conquistano il sedicesimo campionato Costruttori.