Per la prima volta sono presenti due ragazze in una gara del Motomondiale. Ana Carrasco, pilota ufficiale nel team Calvo e compagna di squadra di Maverick Viñales, e María Herrera, pilota CEV alla sua prima partecipazione mondiale come wild card, corrono in Moto3 e suscitano grande attenzione. Come ha detto Dani Pedrosa durante la conferenza stampa del giovedì: “Sono coraggiose”. Ma Ana e María non si sentono diverse dai colleghi maschi, anzi, assicurano che da loro si impara moltissimo.
Ana Carrasco Gabarrón, murciana, 16 anni, sta disputando il suo primo anno completo nel Mondiale Moto3: il suo miglior piazzamento finora in gara è stato un diciassettesimo posto e conta un solo ritiro, a Jerez. Lei stessa confessa di trovarsi in difficoltà quando c’è molto vento e nei cambi di direzione rapidi, ma cerca sempre lavorando di ridurre questa differenza. “Sto imparando molto quest’anno, e spero che l’anno prossimo mi diano l’opportunità di fare meglio.”
María Herrera Muñoz, diciassette anni compiuti da un mesetto, toledana, è al suo secondo anno nel CEV e ha riscritto la storia di questo campionato: lo scorso 26 maggio sul circuito di Aragón ha ottenuto la sua prima vittoria, la prima donna a ottenere questo risultato nel campionato spagnolo di velocità. Non paga, la ragazzina si è ripetuta lo scorso weekend in Navarra, centrando la sua seconda vittoria in carriera nel CEV, e in questi giorni debutta nel Mondiale in qualità di wild card nel team Estrella Galicia 0,0 , lo stesso con cui corre nel campionato nazionale sotto la guida di Emilio Alzamora.
Entrambe sono state protagoniste di una conferenza stampa poco prima di quella in cui sarebbero comparsi i piloti della categoria regina: pilota del mondiale la prima, aspirante tale la seconda, hanno ribadito di non sentirsi per nulla inferiori ai colleghi maschi. Ammettono che questi ultimi sono dotati di una maggiore forza, ma sono convinte che lavorando duramente saranno in grado di raggiungere un livello simile a quello dei ragazzi. “Io comunque non mi sento debole nel CEV” afferma María Herrera, “Serve forza, ma con una Moto3 non così tanta.” Le dà man forte la collega Ana Carrasco: “Col passare degli anni si noterà di più, ma saremo più grandi e lavoreremo per migliorare”. Entrambe sono convinte che il loro fisico (1.56m di altezza e 53kg di peso per la murciana, 1.62m di altezza e 54kg di peso per la toledana) non creerà loro troppi problemi , e prendono come esempio Dani Pedrosa, che con un’altezza di 1.58m e un peso di 51kg è diventato uno dei piloti di punta della categoria regina.
Altro punto tirato in ballo è la reazione dei colleghi maschi quando vengono battuti da una donna: senza peli sulla lingua entrambe le ragazzine ammettono di notare un po’ di fastidio sul volto dei colleghi. “Tutti pensano di essere superiori perché sono ragazzi, e quando li batti gli dà fastidio” commenta Ana Carrasco. Non è da meno la Herrera: “In questi casi sono abbastanza infastiditi. Quando sei sul podio glielo leggi in faccia”. Nessuna delle due si vedrebbe a competere in un campionato di sole donne. “C’è molta più competitività con i ragazzi, impari moltissimo” rimarca la pupilla di Alzamora. “E’ ciò che mi piace di più. Non sarebbe lo stesso se gareggiassi solo contro le ragazze” conclude la collega.