Fin dai primi minuti, la Juventus ha mostrato grande determinazione, aggredendo l’Inter alta e cercando subito di imporre ritmo e pressing. Dopo un paio di occasioni sprecate, è stato Lloyd Kelly, il difensore centrale inglese, a sbloccare la partita al 14’ su azione da calcio d’angolo: una sponda di Bremer ha liberato Kelly, che da pochi passi ha insaccato il pallone alle spalle di Sommer. L’Inter ha reagito con pazienza, cercando di prendere il controllo del possesso e avanzando soprattutto grazie alla qualità di Barella e Calhanoglu in mezzo al campo. Proprio il turco è stato autore del pareggio al 30’: un tiro preciso e potente da fuori area che non ha lasciato scampo a Szczesny.

Il pareggio sembrava aver calmato i ritmi, ma la Juve è tornata in vantaggio otto minuti dopo con una prodezza di Kenan Yildiz. Il giovane attaccante turco-tedesco ha ricevuto palla ai 25 metri, ha puntato la difesa e ha lasciato partire un destro potente che si è infilato all’incrocio. Un gol da fuoriclasse che ha fatto esplodere lo stadio e riportato avanti i bianconeri prima dell’intervallo.

Nella ripresa, l’Inter è tornata in campo con un atteggiamento più aggressivo. Dopo alcune occasioni mancate, è stato ancora Calhanoglu a colpire, firmando la sua doppietta al 65’ con un altro tiro da fuori area, questa volta leggermente deviato, che ha spiazzato il portiere juventino. Il 2-2 ha dato nuova linfa ai nerazzurri, che hanno completato la rimonta al 76’ con Marcus Thuram, bravo a svettare su un cross proveniente dalla destra e infilare la porta con un colpo di testa angolatissimo. L’Inter sembrava aver indirizzato la partita dalla sua parte, ma la Juve non ha mollato.

All’83’ è arrivato il terzo pareggio della serata, questa volta firmato da Khephren Thuram, fratello di Marcus, che ha restituito il favore con un colpo di testa su azione d’angolo. L’atmosfera è diventata elettrica, con entrambe le squadre alla ricerca del colpo del ko. La partita, a quel punto, poteva finire in qualsiasi modo, ma a risolverla è stato un giovane: Vasilije Adzic. Subentrato pochi minuti prima, il talento montenegrino ha raccolto un pallone al limite dell’area, se l’è sistemato sul sinistro e ha fatto partire una conclusione violenta e precisa che ha battuto Sommer, regalando alla Juve una vittoria incredibile al primo minuto di recupero.

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Ritmi alti e cambi decisivi

La Juventus è partita fortissimo, con un pressing alto e aggressivo che ha messo subito in difficoltà l’Inter. I bianconeri hanno impedito ai nerazzurri di costruire dal basso con tranquillità, costringendo i difensori centrali a lanci lunghi o passaggi rischiosi. Sulle fasce, Kelly e Kalulu hanno spinto parecchio, creando ampiezza e mettendo in difficoltà i quinti dell’Inter, mentre Yildiz e Koopmeiners, schierati alle spalle di Vlahovic, cercavano continuamente combinazioni e inserimenti tra le linee. L’Inter, allenata da Cristian Chivu, ha provato a mantenere il suo stile di gioco basato sul possesso palla e sulle sovrapposizioni degli esterni, ma ha sofferto tanto sulle palle inattive e soprattutto quando la Juve ripartiva dopo un recupero alto: ogni volta che i bianconeri intercettavano un pallone tra le linee, si aprivano spazi pericolosi.

Nel secondo tempo l’Inter è riuscita comunque a rientrare in partita grazie alle giocate individuali, in particolare quelle di Calhanoglu, sempre pericoloso dalla distanza. Ma nonostante i gol del pareggio, la squadra nerazzurra non è mai riuscita a prendere davvero in mano il controllo della gara. La Juve, pur abbassandosi leggermente col passare dei minuti, ha continuato a dare la sensazione di avere più equilibrio: la difesa a tre ha funzionato bene, e il centrocampo è stato efficace sia nel contenere che nel rilanciare l’azione. La Juventus ha saputo alternare momenti di pressione feroce a fasi più ragionate, dimostrando maturità e grande lucidità. L’Inter di Chivu, invece, ha mostrato qualità tecniche e fiammate interessanti, ma ha pagato a caro prezzo le disattenzioni difensive, soprattutto nelle transizioni e sulle palle inattive. È stata una gara intensa, piena di gol e capovolgimenti, ma alla fine ha premiato la squadra più equilibrata e concreta.

Nel finale, la chiave è stata la perla di Adzic. Il giovane talento montenegrino ha portato energie nuove e ha segnato il gol decisivo nel recupero con un sinistro violento e preciso da fuori area, che ha sorpreso un’Inter troppo sbilanciata.