Anche se ieri la Nazionale non è andata oltre lo 0 a 0 con il Portogallo e non può più aspirare alla fase finale della Nations League si sono viste tante cose buone. 70 minuti di dominio contro i campioni d'Europa in carica, un prolungato possesso palla che ha portato almeno a 4 nitide palle gol, ritmi alti, un pressing asfissiante e anche una buona tenuta in difesa.
Cosa è mancato? Soltanto il gol, che però è l'elemento più importante per vincere le partite. Mancini lo sa ed è alla caccia del bomber di razza che con le sue reti garantirebbe al nuovo corso azzurro tante vittorie. Immobile per ora ha deluso, ieri ha gettato alle ortiche due grandi occasioni, Belotti è alla seconda non-convocazione consecutiva, Lasagna e Pavoletti forse verranno provati nell'amichevole di martedì contro gli Stati Uniti. Insomma la ricerca continua. Insigne ha convinto e ha confermato che il mancato utilizzo (o spesso fuori ruolo) da parte di Ventura è stato un autogol. Chiesa ha fornito una buona prestazione, merita però una tirata d'orecchio per la gomitata-sceneggiata con Mario Rui, quando la toglierà dal repertorio farà il definitivo salto di qualità.
Il centrocampo è stato il reparto che ha convinto di più: Barella ha dimostrato che è già pronto per le partite di alto livello; Verratti quando è in palla riesce a coniugare interdizione e passaggi di qualità, con Jorginho ha formato un duo che ha dato il tempo di gioco a tutta la squadra, con ottime imbucate in profondità.
Bene anche la difesa, Chiellini alla sua centesima presenza ha chiuso bene gli spazi, Bonucci è sembrato titubante all'inizio (complici forse i fischi), poi ha alzato il livello. Florenzi e Biraschi sono stati precisi nella fase difensiva, hanno spinto anche bene, peccato per alcuni cross fuori misura. Merita i complimenti anche Donnarumma, chiamato in causa soltanto nel finale, ha risposto alla grande al destro velenoso di William Carvalho.
I cambi, Lasagna, Pellegrini e Berardi, hanno avuto poco tempo per incidere e magari avranno più minuti martedì. C'è ancora tanto da lavorare, ma sembra che questa nuova Nazionale abbia intrapreso la strada giusta.