La Lazio di Simone Inzaghi non si ferma più. Dopo l'avvio shock con due sconfitte consecutive (contro Napoli e Juve) ieri a Udine è arrivata la quarta vittoria consecutiva. A stupire è stata la gestione della gara e della rosa da parte del tecnico, ormai considerato uno dei migliori del campionato.
Ampio spazio al turnover, con Leiva, Milinkovic-Savic e Immobile in panchina. Alle spalle di Caicedo c’è Correa, Luis Alberto viene abbassato a centrocampo con Parolo e Badelj, mentre sulla destra c’è Gabarron. Prima frazione abbastanza noiosa e priva di grandi occasioni da una parte e dall'altra. La ripresa si è aperta con l'ottimo intervento di Strakosha su Fofana, ma poi la Lazio ha cambiato marcia. L'ingresso di Immobile e Durmisi al posto di Caicedo e Lulic ha fatto pendere la bilancia dalla parte dei biancocelesti. Una fuga dell'esterno danese sulla sinistra ha provocato la punizione da cui è nato il gol di Acerbi. Dopo pochi minuti è arrivato il gran gol di Correa: El Tucu ha scartato Larsen con una facilità disarmante e ha depositato in rete la palla del 2 a 0.
Da migliorare magari un po' la gestione del finale. Aver concesso il gol del 2 a 1 a Nuytinck ha permesso ai padroni di casa di provare il forcing nel finale, ma a parte l'occasione di Lasagna dalle parti di Strakosha non sono arrivati grossi pericoli.
Così la Lazio lascia la Dacia Arena con i tre punti, contro una squadra che era tra le più in forma del campionato e con la consapevolezza di poter contare anche su chi gioca meno. Con dodici punti in classifica i biancocelesti sono al terzo posto e sabato alle 15 se la vedranno con la Roma, in un derby che può già indirizzare la stagione. E per una volta, se c'è una favorita, è proprio la squadra di Inzaghi.